Una giornata di lacrime e tristezza per i tifosi della Fiorentina nonostante la vittoria in casa contro il Benevento per 1-0, una partita interamente dedicata al capitano appena scomparso Davide astori venuto a meno durante la notte del 4 marzo per un attacco cardiaco. Durante il 13’ minuto l’intero stadio si è fermato, palla in fallo laterale tutti in piedi per commemorare un uomo, un calciatore ed un padre; al 13esimo minuto com’era il numero sulla sua divisa. Lo stadio intero al termine del minuto è andato avanti a chiamare il suo nome per diversi minuti, fino al gol di Hugo poco dopo il 25esimo minuto.

Più di un calciatore

Grazie alla popolarità dell’ex capitano fiorentino la notizia ha fatto il giro del mondo, ha rattristato il cuore di tutti gli amanti del calcio e ha portato noi a riflettere sulla fragilità della vita, se è capitato ad un uomo ricco giovane e in salute come Davide, può capitare a tutti. Al funerale erano presenti decine di figure famose del mondo dello sport e un numero incalcolabile di tifosi fiorentini e non, tutti attorno alla famiglia di Davide per aiutarli in questo momento di dolore. Le lacrime più tristi scendono proprio dagli occhi della famiglia, i quali hanno perso una figura cardine, l’amore delle loro vite: la figlia, la compagna, i fratelli e la madre hanno perso molto di più di un calciatore, hanno perso un frammento della loro vita.

Le cinque fasi del lutto

La morte è sempre un momento di infinita tristezza, specialmente quando giunge per una persona giovane come Davide, ed è molto importante che la famiglia riceva le giuste attenzioni e il supporto dagli amici più cari e dai parenti. La psicologia ha approfondito negli anni la tematica del lutto ponendo l’attenzione sui cari che non riescono ad accettare la morte dell’amato parente, in particolare la studiosa Elisabeth Ross realizza un modello a 5 fasi che permette di elaborare un lutto affettivo; innanzitutto è bene specificare che si tratta di fasi non consequenziali, ovvero non esiste un ordine specifico nella manifestazione del lutto e alcune possono pure ripetersi o sovrapporsi ad altre, detto questo procediamo vedendo i breve i contenuti delle cinque.

  • La prima fase è nota come fase della negazione ed è tipica delle situazioni ove la morte viene diagnosticata in anticipo, essa è un meccanismo di difesa che rigetta la realtà per contrastare la crescente ansia di morte.
  • La seconda fase è chiamata fase della rabbia e solitamente segue la fase precedente: è caratterizzata da forti manifestazioni di rabbia e paura canalizzate verso i famigliari o il personale ospedaliero o Dio, questa fase può svilupparsi in una richiesta d’aiuto disperata o in una chiusura in sé.
  • Segue la fase del patteggiamento ovvero una sequenza di tentativi di ricerca della speranza divina tramite un negoziato di valori, durante questa fase il parente della vittima riprende la calma e il controllo tipicamente.
  • Centrale tra le fasi è quella della depressione, un momento di presa di consapevolezza della situazione.
  • Fase direttamente successiva è quella dell’accettazione, ove il lutto ormai è stato compreso e la tristezza è stata sfogata.