L’attuale situazione politica ed umanitaria in Siria sta diventando di giorno in giorno sempre più difficile in seguito all'inasprirsi del conflitto in corso da diversi anni. In questi giorni un rapporto da parte di una commissione dell'Onu ha svelato che si sono verificati almeno tre attacchi adoperando armi chimiche da parte del regime di Bashar Al Assad nei pressi della Ghouta orientale. Infatti, in questo territorio si stanno svolgendo diversi scontri tra i ribelli e le milizie filo-governative. Inoltre, l'Unicef ha addirittura ribadito che i bambini all'interno di quest'area vivono in condizioni decisamente critiche e disperate.

Secondo le fonti più accreditate, una grande quantità di minori è solita rifugiarsi sottoterra per poter scampare ai bombardamenti da parte di Mosca e Damasco. I recenti rapporti da parte di diverse organizzazioni umanitarie sottolineano inoltre che sia la Russia sia la Coalizione Americana abbiano portato alla morte di decine di civili all'interno del paese. Per esempio, i russi hanno ucciso 84 persone nei pressi di Aleppo, mentre la Coalizione ne ha uccisi addirittura 150 nei pressi di Raqqa.

I dettagli del rapporto delle Nazioni Unite

Il rapporto da parte dell'Onu mostra chiaramente come le forze governative legate ad Assad abbiano adoperato almeno tre volte delle armi chimiche a base di sostanze bandite da parte delle convenzioni internazionali.

Inoltre, il testo ribadisce anche l’importanza di dover rilasciare donne, bambini e anziani per poter limitare i danni causati da parte degli attacchi militari. Le Nazioni Unite hanno inoltre sottolineato che in Siria le forze legate alla Coalizione internazionale hanno fallito nel loro intento di proteggere e mettere in salvo la popolazione civile, in particolare nel corso dei bombardamenti su Raqqa, nei quali sono morte almeno 150 persone.

Successivamente, è emerso che nel corso di questi attacchi molti civili sono stati addirittura adoperati come scudi umani in particolare nel distretto di Deir ez Zor. Infine, in un altro attacco verificatosi il 13 novembre, l’aviazione di Mosca ha scatenato una serie di bombardamenti ad Atareb, adoperando dei missili non-guidati.

Queste azioni hanno portato alla distruzione definitiva di svariati negozi, un ristorante e infine una stazione di polizia.

Le rivelazioni dei volontari anti-Assad

Le notizie in merito all'emergenza umanitaria in Siria non terminano affatto qui e coinvolgono diverse fonti e diverse organizzazioni. Per esempio, i volontari anti-Assad hanno affermato che la città di Hamuriyeh è stata devastata in seguito ad un attacco con il gas cloro, il quale ha violentemente soffocato almeno 30 civili. Essi hanno inoltre sottolineato sulla loro pagina di Twitter che questo gas è assolutamente vietato dalle convenzioni internazionali e che si sono verificati almeno 8 attacchi nel corso del 2018, adoperando questa sostanza pericolosissima e letale.

Inoltre, l’area di Ghouta è stata raggiunta da parte di alcuni convogli di aiuti umanitari esclusivamente dopo diversi mesi di violenti combattimenti nella zona. Successivamente, il rappresentante dell'Unhcr in Siria, ovvero Sajjad Malek, ha affermato che il carico di aiuti è riuscito ad abbandonare i sobborghi a est della capitale solo dopo nove ore, a causa della presenza di intensi e violenti scontri militari.