Gli Stati Uniti sono alle prese con l’infezione da batterio Escherichia Coli, definita dalle autorità sanitarie locali come molto violenta. L'infezione è dovuta, in questo caso, al consumo di lattuga romana contaminata prodotta in Arizona nella zona di Yuma, situata quasi al confine con il Messico.

I primi casi erano stati segnalati a marzo nel New Jersey: negli ultimi due mesi i casi riscontrati sono saliti a 98 ed hanno interessato almeno 22 diversi Stati. Sono dunque dati allarmanti quelli che arrivano dai Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie: tra l'altro, a preoccupare ulteriormente è anche il fatto che più della metà delle persone contagiate è stata ricoverata in condizioni gravi.

Le autorità invitano i cittadini ad astenersi dal consumo di lattuga proveniente dall'Arizona

Le autorità sanitarie statunitensi invitano i cittadini ad evitare il consumo della lattuga contaminata, al fine di tamponare e circoscrivere il fenomeno.

I dati allarmanti sono stati diffusi dai Cdc (Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie), tra i più importanti enti di controllo della salute pubblica negli USA. Fortunatamente al momento non ci sono vittime, ma, come detto, oltre la metà delle persone affette dall'infezione è stata ricoverata in condizioni definite gravi. La maggior parte dell'insalata consumata nelle tavole degli americani proviene dalla Salinas Valley in California, ma nei mesi più freddi la produzione viene delocalizzata in Arizona.

L'infezione è violenta e può portare anche all'insufficienza renale

L'infezione da batterio Escherichia Coli negli USA è, come detto, molto violenta e nei casi più gravi può portare anche all'insufficienza renale.

Questa tipologia d'infezione non è così rara negli USA, ma quella in corso è la più grave degli ultimi 12 anni, almeno per quanto riguarda il numero di Stati coinvolti, almeno 22.

Escherichia Coli è un batterio che vive nell'ambiente e nell'intestino degli animali, incluso quello umano. Esistono svariati ceppi di Escherichia Coli, ceppi che per fortuna nella maggior parte dei casi sono del tutto innocui ed anzi alcuni apportano addirittura benefici all'organismo. Come nel caso dei cosiddetti ceppi commensali, vale a dire quelli che stabilmente fanno parte della flora batterica dell'essere umano, che risultano preziosi per la produzione della vitamina K, a sua volta preziosa nella regolazione del calcio e della coagulazione del sangue.