Un grande evento unico a Catania. La voce negli occhi del regista Pietro Crisafulli, ovunque censurato, sarà proiettato gratuitamente nelle piazze di Catania tutti i sabati di aprile.

Programma delle proiezioni

Si inizia sabato 7 aprile alle 20.30 nella piazzetta S. M. Delle Salette; si continua sabato 14 aprile alle 20.30 nella piazzetta Palestro (Fortino); sabato 21 aprile alle 20.30 in piazza I Viceré; si conclude sabato 28 aprile alle 20.30 in piazza Parco degli Aromi (Villaggio Sant'Agata - zona C).

Dichiarazione del regista Pietro Crisafulli

Per Pietro Crisafulli il film è di enorme impatto sociale.

E' importante la visione in ogni momento perché vengono scosse le coscienze. "Certamente per me assume un significato ancora più profondo dopo la tragica scomparsa di mio figlio Mimmo che aveva anche lui dato il suo contributo". Il regista considera un enorme passo in avanti l'introduzione del reato di lesioni e omicidio stradale. Quella del coma però è un'ipotesi che il legislatore non ha mai preso in considerazione in maniera adeguata. A prescindere dalla causa del coma (incidente stradale o malasanità) non si può equiparare questo caso a quello di un qualsiasi ferimento anche se per lesioni gravissime. "Qui si tratta di ben altro - ha aggiunto Crisafulli - Si infligge alla persona che versa in stato di coma e alla sua famiglia la più atroce delle pene: essere sospesi tra la vita e la morte in una specie di limbo per di più soffrendo terribilmente.

E chi è colpevole di avere ridotto una persona in stato di coma se la cava spesso con poco". Il fratello di Salvatore Crisafulli ha sottolineato che il risarcimento ottenuto dalle famiglie è ridicolo rispetto a un danno così immane. Le tabelle cui fanno riferimento i tribunali per calcolare i danni non sono per nulla adeguate.

Il danno da coma deve essere trattato diversamente da qualsiasi lesione gravissima perché non ha eguali. "La beffa è che spesso il risarcimento è basso perché alcuni giudici danno per scontato che essendo in uno stato di incoscienza non si soffra", ha ricordato il regista. Questa, secondo Crisafulli, è la dimostrazione che chi applica le leggi e lo stesso legislatore sono totalmente fuori da queste realtà.

La maggio parte dei comatosi è cosciente ma vive il dramma di non poter comunicare con l'esterno. "Lo ha dimostrato mio fratello Salvatore e non solo lui. Altroché se non soffrono. Lo stato si dovrebbe fare carico di incentivare l'uso di tutte quelle nuove tecnologie che possano stimolare il risveglio o meglio la comunicazione con l'esterno e non limitarsi a pagare circa mille euro al giorno per parcheggiarli in strutture inadeguate. Certo - ha continuato - allo stato converrebbe che chiedessero tutti la cessazione delle cure vitali col biotestamento, ma i tanti Salvatore del mondo che hanno lottato strenuamente per ritornare alla vita hanno dimostrato che questo non è degno di uno stato civile.

Uno stato civile non calpesta la dignità dei più deboli ma li difende - ha ricordato Pietro - Catania è la nostra città. Qui si è svolta quasi tutta la vicenda di Salvatore ed è qui che è ambientato il film. E' perciò giusto iniziare a risvegliare le coscienze iniziando da Catania. Sono il nostro territorio la piazzetta S.M. delle Salette nei Salesiani come il Fortino, a piazza I Viceré siamo cresciuti, è anche la zona di mio figlio Mimmo, infine, il villaggio di Sant'Agata. Abbiamo capito - ha concluso Crisafulli - che in tanti sono impossibilitati a pagarsi l'entrata al cinema, così abbiamo deciso di regalare questa proiezione in queste zone abbastanza disagiate, con tutto il cuore e con tutto l'amore per onorare i veri protagonisti".