Torino torna ad essere territorio di scontri in cui i protagonisti sono gli attivisti di Casa Pound, questa volta la rissa non ha visto contrapposti militanti e forze dell'ordine ma si è consumata tra le fila del movimento. A farne le spese è stato il leader torinese di Casa Pound, ovvero Matteo Rossino, colpito da un pugno al volto.

Una protesta contro gli immigrati

L'intento che aveva spinto i militanti di estrema destra a scendere in strada per protestare riguardava l'occupazione delle palazzine dell'Ex Moi da parte dei migranti africani.

Il complesso di abitazioni era stato utilizzato per ospitare gli atleti delle Olimpiadi invernali del 2006, terminata la manifestazione sono state lasciate in stato di abbandono dal Comune e sono dunque divenute "la casa" di molti immigrati.

Nonostante la forte protesta di Casa Pound, gli africani non sono usciti dalle loro case, scongiurando il rischio di uno scontro con i militanti. Tuttavia alla rissa si è arrivati ma tra gli stessi esponenti del "partito di destra", una vera e propria baruffa da cui ne è scaturita una violenza ai danni di Matteo Rossino, il leader del gruppo torinese, colpito in pieno viso da un pugno. Grazie all'intervento della Digos, l'aggressore, dopo un breve inseguimento, è stato fermato e ora la sua posizione è al vaglio. Il tutto è accaduto intorno alle 22 in piazza Galimberti a Torino.

L'accaduto

Il tutto è cominciato quando un partecipante del comizio ha cercato lo scontro con i giornalisti rivendicando attenzione circa la propria posizione definita "tragica".

La denuncia dell'uomo non è piaciuta a Rossetto che gli ha intimato di tacere poiché il tema del comizio non riguardava la disoccupazione. A quel punto il militante, preso da un momento di rabbia, si è avvicinato al "capo" di Casa Pound e lo ha aggredito sferrandogli un pugno. Subito sono intervenuti altri manifestanti cercando di fermare l'aggressore, ormai in fuga.

Pochi metri dopo sono intervenuti gli agenti della Digos che lo hanno fermato.

Le parole del leader

Rossino, in merito all'accaduto ha riferito : "Quell'uomo non è nemmeno tesserato, è una persona con problemi e gli avevo già detto in precedenza di non cercare i giornalisti per parlare della sua situazione di disoccupato". Fortunatamente la situazione è tornata alla calma dopo pochi minuti.

Ora resta da vedere quale sarà la mossa del leader torinese, non è chiaro se voglia o meno denunciare l'aggressore. Secondo alcuni militanti l'uomo era parso poco lucido, forse per il troppo alcol in corpo.