È nella città di Lecce che si consuma un'altra lite familiare che porta il tribunale minorile all'attenta analisi del rapporto fra padre e figlia in questione. Incredibile come il mondo della tecnologia abbia sia migliorato che peggiorato la nostra epoca. Nella vita è importante vedere sia il lato positivo, di una determinata situazione, sia quello negativo. La famiglia leccese sicuramente si è imbattuta nel lato negativo delle risorse che offre il mondo online. Di fatto la figlia, di soli 12 anni, perde la testa quando viene ammonita dal padre, che preoccupato per lei, le impone di staccarsi dal suo telefono cellulare.

Presa dalla rabbia per la punizione ricevuta, da un papà preoccupato, si taglia un polso anche se la ferita fortunatamente non risulta grave dal punto di vista fisico. Difatti non risulta esserci stato nessun ricovero ospedaliero per il polso della ragazza; solo qualche cerotto e un po' di pomata per cicatrizzare la ferita. Dal punto di vista psicologico, il braccio bendato, suscita la curiosità dell'educatrice scolastica della ragazzina, alla quale viene chiesto il motivo della fasciatura.

Una confessione pericolosa

Inizia così un dialogo sincero fra le due, in cui l'adolescente le racconta la vicenda dalla A alla Z, che scatena l'inferno per l'intera famiglia. La maestra, spaventata e allarmata dai suoi racconti, avvisa il tribunale.

A seguito della denuncia il padre viene allontanato dall'autorità giudiziaria semplicemente per essersi preoccupato per la saluta della figlia messa al mondo dodici anni prima. L'uomo è titolare di un negozio di alimentari della zona ed è indagato per maltrattamenti.

Come la tecnologia ha cambiato i rapporti

La tecnologia ha decisamente mutato quelli che sono i normali rapporti interpersonali che eravamo abituati a conoscere fino a qualche decennio fa.

Oggi anche in compagnia di amici e parenti si tende sempre ad utilizzare in maniera maniacale, il nostro "cellulare", proprio come la ragazzina leccese faceva in presenza delle sue amichette.

In casi estremi, come questo, il fenomeno del mondo digitale porta scompiglio in un'intera cittadina del sud Italia dove i rapporti familiari sono sempre stati considerati di estremo valore, sopratutto quelli fra genitori e figli. Il tribunale ha stabilito che l'opzione migliore fosse l'allontanamento della figlia dal padre, mandando la bambina in una comunità gestita dalle suore.