Questa volta l'autore dell'ennesimo imbrattamento con scritte offensive sui muri cittadini non la passerà liscia. E' quanto accaduto a Lecce, in una delle vie più trafficate della città, di fronte al Palazzo di Giustizia, sul muro dell'istituto d'Arte 'G. Pellegrino'. Un giovane 24enne della provincia di Lecce è stato immortalato dalle telecamere nel momento in cui con la bomboletta spray scriveva alcune frasi offensive.

La Digos lo riconosce grazie ai filmati

A quanto pare si tratta di un attivista, di matrice antagonista, non nuovo a questi episodi di deturpamento dell'ambiente e del decoro urbano.

Gli agenti della Digos di Lecce hanno potuto riconoscerlo dopo aver preso visione dei filmati e lo hanno denunciato per il reato di deturpamento e imbrattamento di cose altrui.

Gravemente offensive nei confronti delle istituzioni sono state le frasi utilizzate dal giovane, come '+ pietre meno sbirri, + sbirri morti, nessun arresto ci fermerà’ e ancora 'Saverio libero, no Tap' inneggianti alla lotta di alcune frange anarco-insurrezionaliste contro il gasdotto nel Salento.

Nella scena si può vedere il giovane, ripreso insieme ad altre nove persone che dalle indagini investigative risultano provenienti dal centro sociale 'Villa Matta', che imbratta i muri dell'istituto scolastico, senza tener conto delle persone che a quell'ora passavano da lì.

Il giovane dovrà rispondere di reato di deturpamento

Il riconoscimento è stato facilitato grazie al fatto che nello scorso mese di dicembre al giovane era stato notificato dalla polizia giudiziaria un foglio di via obbligatorio contenente il divieto di compiere attività nel comune di Lecce per un periodo di tre anni. Quindi, dovrà rispondere anche di violazione oltre al reato di deturpamento urbano.

Analoghe indagini sono state avviate per assicurare alla giustizia i responsabili di alcune scritte abusive sul muro del Convento degli Agostiniani. Il procedimento prevede che i proprietari dei beni deturpati possano costituirsi parte civile nel procedimento penale per chiedere il risarcimento dei danni.

Purtroppo, questi episodi mettono in risalto l'attuale situazione sul nostro territorio di numerosi centri sociali, fucina di giovani impegnati nel sociale ma spesso vittime di iniziative di protesta che vanno al di là dell'attivismo politico in favore di gravi forme di violenza contro il patrimonio della collettività e le istituzioni in genere.