Arriva un nuovo caso di presunta meningite in Italia, e stavolta è accaduto a Napoli. Luigi, sedici anni compiuti a febbraio, era arrivato al Pronto soccorso dell'ospedale Cardarelli - sempre a Napoli - alle ore 4.57 di due giorni fa, trasportato dai genitori, senza l'ausilio di un'autoambulanza, accusando febbre alta e tutti i sintomi ad essa associati. Una situazione a dir poco grave, tanto che i medici, dopo essersi resi conto dell'imminente pericolo che il ragazzo correva, lo hanno immediatamente segnalato come un codice rosso, che in gergo medico-sanitario significa che il paziente appena arrivato deve avere priorità assoluta perché in pericolo di vita.

Il personale dell'ospedale ha poi lottato con il ragazzino per oltre un'ora per poterlo salvare, ma gli sforzi dei dottori si sono rivelati del tutto vani: Luigi è morto alle 6.45.

La causa dell'infezione ancora da chiarire del tutto

L'ipotesi sorta immediatamente dopo il ricovero d'urgenza era di sepsi di meningococco, ovvero di febbre causata proprio dal virus della meningite, che negli ultimissimi anni effettivamente sta flagellando il Paese e per cui si dovrebbe rendere necessaria la vaccinazione consigliata. Ma per avere una conferma di laboratorio, i medici hanno inviato un campione di sangue del ragazzo al Cotugno - laboratorio di analisi specializzato in malattie infettive - per poterlo analizzare.

Sembra però che i test abbiano dato un esito negativo, ma a quanto riportano i medici le analisi si dovrebbero ripetere a causa del fatto che quel campione non era finalizzato a quel tipo di analisi. Quindi non è ancora accertato se si tratti di virus da meningococco oppure se la febbre è dovuta ad altre cause. Ma sarà presto fatta chiarezza sul caso.

Il ricovero d'urgenza della sorella

Poco dopo il decesso di Luigi, anche la sorella ha accusato gli stessi sintomi. La ragazza, poco più grande del fratello minore, venti anni, ha avuto anche lei febbre alta e dolori associati quali nausea e vertigini, ma i dottori hanno la certezza che non si tratta di un caso simile a quello del fratello più piccolo.

Il direttore del dipartimento di Malattie infettive e urgenze infettivologiche Rodolfo Punzi ha però ritenuto necessario tenerla in ospedale sotto osservazione, per poterla dichiarare poi fuori pericolo e rendere possibile un sereno ritorno a casa. Un senso di sollievo che però non cancella il dolore dei parenti per il giovanissimo Luigi.