Dopo lo scandalo esploso un anno fa a Camaiore, dove i residenti della zona dove è ubicato il centro di accoglienza segnalarono uno strano "via vai" di donne nelle ore serali, questa volta lo scandalo è esploso a padova. Stando a quanto riportato da "Il Gazzettino" nella zona della stazione ferroviaria e in corrispondenza a Piazza De Gasperi verrebbero contrattate prestazioni intime a pagamento. Quello che è insolito è che la clientela sarebbe composta principalmente da donne di mezza età, alla ricerca di giovani di colore, disposti a concedere prestazioni in cambio non di denaro, bensì di una busta della spesa.

Non si tratterebbe dunque di prostituzione dettata dalla voglia di arricchirsi e fare soldi facili, bensì da un fenomeno innescato dalla povertà e dal disagio.

La Padova a luci rosse

A vendere il proprio corpo sarebbero giovani uomini, per lo più senegalesi indigenti, disposti a prostituirsi in cambio di una spesa al supermercato. Si posizionano tra Via Cairoli e Corso del Popolo, e qui verrebbero adescati da donne sulla cinquantina, e talvolta anche da uomini alla ricerca di rapporti omosessuali. "Il Gazzettino" ha intervistato un commerciante della zona, che racconta come queste trattative avvengano alla luce del sole, anche durante le ore diurne. Un fenomeno che avrebbe avuto inizio circa un anno fa, ma che si sarebbe intensificato negli ultimi mesi.

Le trattative tra gli improvvisati gigolò e le clienti avverrebbero in mezzo alla strada, passando quasi inosservati tra i passanti che affollano le strade della zona.

Il caso di Camaiore

Non è la prima volta che una notizia di questo tipo finisce alla ribalta delle cronache. Nell'ottobre dell'anno scorso un caso simile emerse a Camaiore, grazie ad una interrogazione di un consigliere comunale di Forza Italia.

Nella cittadina toscana quando calava il buio il locale presso il centro d'accoglienza gestito dalla Misercordia era stato segnalato un preoccupante "via vai" di persone, in prevalenza donne, alcune delle quali sposate, che si sarebbero recate sul posto per avere rapporti con gli ospiti del centro. Se si trattasse di normali rapporti oppure si trattasse di prostituzione come ipotizzato da molti non fu mai chiarito, ma la vicenda si trasformò in un caso politico, visto che il centro in questione ospita solo uomini, e l'ingresso a persone estranee non sarebbe consentito.

Le forze dell'ordine che investigarono sul fenomeno mediante appostamenti notarono numerose donne che si recavano presso il centro e restavano li per un paio d'ore. Talvolta sarebbero arrivate persino in gruppo.