Un omaggio al profumo di pulito dell'infanzia e il desiderio di sentirsi fresco e profumato come da bambino. Per questi motivi, Stephen Lanzo un investitore finanziario americano che oggi ha 46 anni, da sempre ha fatto uso del borotalco più famoso e più venduto al mondo, quello prodotto dal colosso Johnson&Johnson. Un brutto giorno però i medici gli hanno diagnosticato un Mesotelioma polmonare, tumore aggressivo e mortale di solito associato ad esposizione all'Amianto, colpisce il tessuto che riveste il polmone. Lanzo, convinto d'essersi ammalato proprio a causa del prodotto usato per tanti anni dal momento che Il talco è un minerale che si trova vicino alle miniere di amianto, ha trascinato in tribunale la multinazionale.

Dopo due anni di battaglia giudiziaria, due giurie americane gli hanno dato ragione: la Johnson&Johnson con il suo fornitore 'Imerys Talc' dovrà pagargli 117 milioni di dollari, pari a 95 milioni di euro di risarcimento.

Il primo uomo che fa causa alla Johnson

Per la prima volta un uomo ha fatto causa alla compagnia già condannata a risarcire donne per una correlazione con il cancro alle ovaie. Lanzo si è ammalato di mesotelioma per esposizione alle fibre dell'amianto perché il talco è un minerale naturale composto da magnesio, silicio, ossigeno e idrogeno che si trova in vicinanza di miniere di amianto. Alle due corti di giustizia di fronte alle quali è comparso, l'uomo ha raccontato di aver usato per più di trent'anni per la cura della sua persona prodotti della Johnson&Johnson quali 'Shower to Shower' e 'Baby Powder', il classico borotalco per bambini ottenuto da talco macinato e acido borico.

L'inalazione della polvere avrebbe causato il suo mesotelioma. La settimana scorsa, una prima giuria aveva riconosciuto a lui e alla moglie 37 milioni di dollari di risarcimento danni. Ora la corte di Middlesex County ha quasi triplicato la cifra riconosciuta al consumatore considerando anche i 'danni punitivi', ovvero provocati da azioni non etiche o negligenti.

L'azienda e il suo fornitore del minerale, l'Imerys Talc, per le giurie sapevano che i loro prodotti erano contaminati da amianto ma non avrebbero fatto nulla per avvertire i consumatori o per eliminare il pericolo. Secondo i documenti presentati, lo sapevano addirittura dal lontano 1969 quando uno scienziato ne fece menzione.

In conclusione, dopo due anni di battaglie giudiziarie il risarcimento stabilito per Lanzo ammonta a 117 milioni di dollari, circa 95 milioni di euro

Ricorso in appello per salvare il 'Baby Powder'

La multinazionale non si arrende e annuncia che presenterà ricorso in appello e che la sicurezza dei suoi prodotti a base di talco, a cominciare dallo storico 'Baby Powder' è indubitabile. Ma la situazione è tutt'altro che rosea perché è già stata riconosciuta colpevole in altre cause intentate da malati oncologici e ci sono qualcosa come 2mila denunce pendenti pervenute a varie corti di giustizia americane per presunti danni alla salute. La Johnson assicura di aver condotto test a tappeto: nessuno dei suoi prodotti a base di talco conterrebbe polvere d'amianto.

Il talco è cancerogeno?

La Iarc, principale autorità in materia, l'agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, ha incluso il talco tra le sostanze potenzialmente cancerogene per l'uomo. A fare la differenza sarebbe l'uso eccessivo e prolungato ed è per questo che dovere delle aziende è informare correttamente i consumatori. La Johnson non lo ha fatto: un precedente record è la causa vinta da una donna californiana a cui il colosso ha dovuto risarcire oltre 400 milioni di dollari: si è ammalata di cancro alle ovaie per avere usato borotalco fin da bambina. Ignorava che la polvere al profumo di pulito e infanzia può essere molto pericolosa.