Negli ultimi due mesi, in Italia, sono stati registrati alcuni episodi di bullismo nelle scuole. Secondo i sindacati la situazione è preoccupante, aggiungono inoltre che bisogna intervenire per tutelare i professori e farlo il prima possibile.

Una casistica numerosa

Lo scorso 14 marzo all’istituto tecnico Sassetti Peruzzi di Firenze, una professoressa è stata presa a pugni da uno studente dopo aver chiesto a quest’ultimo di consegnare il cellulare. Una sospensione di quindici giorni, accompagnata da una serie di sedute con uno psicologo, è stato il provvedimento preso dal consiglio di classe.

In provincia di Caserta, il primo febbraio, probabilmente a causa di un brutto voto, un ragazzo di 17 anni tira fuori un coltello e aggredisce la professoressa di italiano. Due mesi fa a Lucca la professoressa dell’istituto di Scienze Umane “Paladini”, subisce la violenza di un ragazzo, che le mette le mani al collo, costringendo la docente a cinque giorni di prognosi. Sempre a Lucca, due giorni fa, l’ultimo caso allarmante.

La vicenda

All’istituto tecnico commerciale F. Carrara, gli studenti di una classe di prima assistono e riprendono la scena che vede protagonista un loro compagno mentre offende il professore di italiano. Il video, fatto girare prima su WhatsApp, poi su Facebook, dagli stessi compagni, testimonia l’accaduto.

È stato fatto la settimana scorsa, ma solo pochi giorni fa il preside della Scuola è venuto a sapere di quanto è successo. Il professore, infatti, non ha subito raccontato ciò che ha subito, forse per il timore di cosa sarebbe potuto accadere ai ragazzi. Ha preferito il silenzio. Nel video, finito anche su YouTube, si sente il ragazzo che, tra le risate dei compagni, avverte il professore di “non farlo arrabbiare” e, per continuare la sua scenata, strappa dalle mani il registro, per correggere il brutto voto guadagnatosi, lo obbliga a mettere la sufficienza, urlando con aggressività “Mi metta sei”.

Puntando il dito con fare arrogante chiede “Chi è che comanda” e ordina al professore di inginocchiarsi. Le riprese terminano e il professore non si inginocchia. Non possiamo sapere quello che è successo dopo, non sappiamo se il professore si è inginocchiato dopo aver subito le violenze verbali del ragazzo, non sappiamo se, invece, lo ha preso per l’orecchio riportandolo al suo posto.

Possiamo vedere, però, che il professore preferisce ancora una volta il silenzio. Non risponde alle provocazioni del ragazzo, forse per paura, forse perché non si aspettava una situazione del genere e non sapeva come gestirla.