Un episodio piuttosto inquietante, che tocca da vicino il mondo della politica, si è verificato nella città lombarda di Pavia: infatti, qui è apparso il leader della lega e candidato alla Presidenza del Consiglio del centro destra italiano, Matteo Salvini impiccato e a testa in giù.

L'inquietante fatto riguardante Matteo Salvini

Entrando più nello specifico di quanto accaduto, secondo quanto riportato dal quotidiano La provincia pavese, nella città sono comparsi degli inquietanti adesivi raffiguranti l'immagine di Matteo Salvini impiccato e con la testa verso il basso.

Al suo fianco, e nella stessa posizione, figurano famosi leader internazionali come ad esempio il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, il leader della Turchia Erdogan e il presidente di Israele Benjamin Netanyahu.

Oltre a queste inquietanti rappresentazioni, sull'adesivo con uno sfondo rosso, figura anche la scritta in lingua inglese "Make fascist swing again", un chiaro riferimento di tipo ideologico riferito alla storia passata. Per questo motivo, dopo l'acquisizione delle prove di quanto accaduto, sui fatti sta indagando con accuratezza la Digos, in modo da fare piena luce e trovare gli autori di questo brutto gesto.

La risposta dura del segretario della Lega

Una volta presa visione della macabra notizia il leader del partito leghista ha subito pubblicato un tweet di risposta.

Il suo commento, allegato alla foto della "vergogna", è stato il seguente: "Siete degli idioti e dei vigliacchi, ma non abbiamo nessuna paura di voi. Avanti tutta #primagliitaliani".

Questa, dunque, la netta presa di posizione da parte del segretario del Carroccio, il quale è stato sostenuto anche dal segretario provinciale del suo partito: stiamo parlando di Jacopo Vignati, che ha prontamente presentato una denuncia in procura.

Queste le affermazioni rilasciate da Vignati al riguardo: "Ho informato le autorità competenti di questi vergognosi ed intimidatori adesivi. C'è qualcuno che non riesce ad accettare che la democrazia li abbia ridotti a non contare più nulla nel panorama politico del nostro paese e compie questi atti vili".

Sempre nella città di Pavia, in occasione delle scorse elezioni del 4 marzo, alcuni esponenti della sinistra del posto avevano attaccato degli adesivi su alcune abitazioni con sopra scritto "qui vive un antifascista" e anche per questo frangente c'era stato l'intervento della Digos.