Recentemente il quotidiano israeliano 'Haaretz' ha rivelato dei dettagli scabrosi sulla nota 'organizzazione religiosa' turca di guidata da Adnan Oktar, conosciuto anche con lo pseudonimo di 'Harun Yahya'. Tale organizzazione aveva avuto un certo successo in Turchia e all'estero e si era presentata come l'avanguardia di un 'nuovo Islam', libertino e ipermodernista. Inizialmente la stessa organizzazione era vista favorevolmente dallo stesso governo di Erdogan, e lo stesso Oktar si era distinto più volte nel sostegno allo stesso premier, pur tenendo conto delle notevoli differenze teologiche.
Ricatti, antisemitismo e schiavitù sessuale: l'inchiesta dell'Haartez sul 'culto di Oktar'
Secondo quanto riportato in un articolo pubblicato sul sito web del Foglio, il quotidiano di sinistra israeliano ha reso noto che l'organizzazione di Oktar era strutturata come una vera e propria 'setta'. Inoltre, l'inchiesta ha reso noto che dietro il radicale libertinismo sfoggiato dalle adepte del 'culto' si nascondeva la schiavitù sessuale e gli stessi adepti della 'setta islamica' venivano fortemente ricattati. Inoltre, l'Haaretz ha ricordato delle vecchie dichiarazioni antisemite fatte da Oktar, dichiarazioni che stridono con il suo presentarsi pubblicamente come 'grande amico di Israele'.
Tra libertinismo e creazionismo islamico, le controverse credenze di Harun Yahya
Harun Yahya era riuscito a creare un particolare pensiero teologico e filosofico, che univa alle idee classiche della religione musulmana alcuni elementi culturali maggiormente legati all'Occidente contemporaneo. Più specificatamente, il discusso guru turco era un forte sostenitore del 'creazionismo islamico' e al contempo propagandava uno stile di vita alquanto 'glamour' ispirato dallo star system di Hollywood, sostenendo che esso rappresentasse 'il vero Islam'.
Yahya diffondeva le sue particolari idee sul canale televisivo turco 'A9' e qualche tempo fa era stato inserito anche nella lista di 'cinquanta musulmani più influenti al mondo' della Royal Islamic Strategic Studies Centre.
Negli ultimi tempi, c'è da segnalare che Oktar e la sua organizzazione erano sempre di più in crisi e malvisti anche all'interno della Turchia, tanto che il direttore del Dyanet (l'istituzione degli affari religiosa del governo turco) aveva affermato che il guru aveva ormai 'perso la testa'.