Tra meno di un mese, esattamente il 27 aprile, il dittatore nordcoreano Kim Jong-un incontrerà il presidente della Corea del Sud, Moon Jae-in, in quello che sarà il terzo summit della storia tra i due Paesi. Tutto sembra spingere verso la distensione al 38° parallelo e, più in generale, nell'intera area, soprattutto dopo la visita di Kim in Cina e la conferma di un incontro con Donald Trump ancora da fissare. Eppure c'è chi non si fida e teme che Pyongyang stia bluffando. Il Giappone si mantiene guardingo e, recentemente, ha rinnovato l'allarme di un possibile nuovo test nucleare che il governo nordcoreano potrebbe presto mettere in atto nel sito di Punggye-ri.
Tokyo: allarme su un possibile test nucleare nordcoreano
A lanciare l'allarme è stato il ministro degli esteri giapponese, Taro Kono. Lo scorso 31 marzo, secondo quanto riportato da Japan Times, l'esponente del governo Abe è intervenuto in una conferenza che si è tenuta a Kochi affermando che "la Corea del Nord si sta preparando ad un altro test nucleare". La tesi di Kono sarebbe rafforzata da una serie di immagini satellitari che dimostrerebbero un'insolita attività sul sito utilizzato da Pyongyang per gli esperimenti nucleari. Ad onor del vero, già in passato alcuni allarmi in tal senso lanciati dal governo di Tokyo si sono rilevati veritieri, ma in questo caso è arrivata una secca smentita da parte di 38 North, il sito web specializzato che analizza le questioni politiche e militari della penisola coreana.
Il sito 38 North contesta le dichiarazioni del ministro giapponese
Pertanto, in un'analisi pubblicata sulle proprie pagine web, 38 North mette fortemente in dubbio quando dichiarato dal ministro Taro Kono. "Le ultime immagini satellitari risalgono al 23 marzo - si legge nel rapporto di 38 North - e mostrano un quadro molto diverso.
L'attività nel sito di Punggye-ri risulta significativamente ridotta rispetto ai mesi scorsi. Non è chiaro - aggiunge - se il ministro degli esteri del Giappone si riferisca all'attività degli ultimi giorni o a lavori precedenti, messi in atto dopo l'ultimo test nucleare nordcoreano di settembre 2017". Motivo per cui Kono ha corretto il tiro, ha ribadito dopo quanto pubblicato da 38 North che era stato notato "un aumento del lavoro stradale" presso il maggiore sito nucleare nordcoreano, ma non ha fatto riferimento alla precedente affermazione secondo la quale la rimozione di terreno da un tunnel nel centro di Punggye-ri avrebbe dimostrato l'intenzione del regime di Pyongyang di prepararsi ad un nuovo test.
I timori giapponesi
In un momento in cui Kim Jong-un si appresta ad incontrare il suo omologo sudcoreano e sta preparando il più che probabile, storico confronto con il presidente degli Stati Uniti, il Giappone sembra arroccato sulle sue posizioni di guardia ed è anche comprensibile. Gli ultimi test missilistici effettuati dalla Corea del Nord nel 2017, hanno ripetutamente violato lo spazio aereo nipponico: in altri tempi sarebbe stata una dichiarazione di guerra. Shinzo Abe si fida poco della nuova linea di Kim ed intende mantenere un atteggiamento di difesa, timori che sono comunque condivisi dalla maggioranza dei giapponesi considerando che lo hanno rieletto a furor di popolo proprio per la sua 'linea dura' verso la minaccia nordcoreana, in un momento in cui la sua popolarità era in vistoso calo. Anche Trump tiene in dovuta considerazione il parere dell'alleato ed ha confermato di voler incontrare Abe prima del confronto con il leader della Corea del Nord.