carcere di Bollate (Milano): Renato Vallanzasca, soprannominato il bel René, è stato protagonista della cronaca nera e della malavita milanese negli anni '70 e '80: furti, rapine, sequestri di persone, sparatorie (come quella del 6 febbraio 1977, quando ci scapparono due morti), arresti, evasioni (tentate e riuscite), lo hanno condannato a ben quattro ergastoli e a quasi 296 anni di carcere. Ma, oggi, le cose potrebbero cambiare; secondo quanto riportato nella relazione redatta dall'equipe di osservazione e trattamento della Casa di Reclusione Milano (meglio conosciuta come carcere di Bollate), Vallanzasca, avrebbe avuto, nel corso degli ultimi anni, un 'cambiamento profondo', non solo anagrafico, ma anche di tipo intellettuale ed emotivo.
Dunque, considerando che continuando la detenzione, Vallanzasca, non potrebbe progredire ulteriormente, potrebbe ottenere la "liberazione condizionale" e potrebbe, di fatti, di concludere la pena fuori prigione, in "regime di libertà vigilata".
Al tribunale la decisione
L'equipe del carcere avrebbe precisato che ci sarebbero già una comunità ed una cooperativa disponibili a far svolgere delle "attività" a Vallanzasca e, nei giorni scorsi, la Difesa ha depositato la relazione al Tribunale di Sorveglianza di Milano che, ora, dopo aver sentito in udienza il soggetto, è chiamato a decidere.
Davide Steccanella, avvocato, si mostra fiducioso e confida nell'accoglimento dell'istanza che, considerata la relazione del carcere (avvallata anche da un rapporto disciplinare contro una guardia), appare, dopo decenni di detenzione, del tutto legittima.
Il bel René aveva già goduto della semilibertà nel 2014, ma il beneficio gli era stato revocato quando, era stato arrestato per rapina impropria - di oggetti di poco valore - in un supermercato. E proprio in considerazione della revoca del regime di semilibertà, gli operatori di Bollate, spiegano che arrivare ad ottenere la liberazione condizionale (una misura che consente di non rientrare a dormire in carcere) 'potrebbe dare vita ad un'anomalia trattamentale'.
Gli stessi operatori, però. spiegano che tenuto conto anche dell'età del soggetto, sarebbe di fatto impossibile attuare un percorso graduale.
Considerando l'adeguato livello di ravvedimento ed il percorso di mediazione, ci sarebbero, dunque, le condizioni. E' possibile che i giudici decidano di ammettere Vallanzasca alla liberazione condizionale.