Le notti cominciano ad essere vivibili per chi vive per le strade, senza casa, giorno e notte all'addiaccio, ma coi tempi che corrono spesso i senzatetto, oggi chiamati con termini meno scioccanti clochard, girano da un posto all'altro, così, alla fine della notte del 17 aprile, una donna che cercava un rifugio per aspettare l'arrivo del giorno, si è intrufolata in un vecchio magazzino delle Ferrovie, a Milano, zona Viale Lunigiana - via Sammartini e mentre sistemava le sue cose sperando in un po' di tranquillità, ha trovato una vecchia coperta con segni di un incendio e guardando all'interno, ha avuto la sgradita sorpresa di trovarsi di fronte uno scheletro, con le ossa scompaginate.
Ha subito avvisato le Autorità.
Chi è?
Per adesso sono poche le notizie trapelate. Si sa solo che le condizioni dello scheletro sono tali da impedire di stabilire a colpo d'occhio se si trattasse di uomo o donna. Però gli investigatori riferiscono di aver trovato vicino allo scheletro dei documenti che appartengono ad un uomo scomparso nel lontano 1991 e del cui caso si era occupato anche la trasmissione Chi l'ha visto?
L'uomo dei documenti era nato nel 1943 ed aveva all'epoca della scomparsa 47 anni, (oggi ne avrebbe 75) era originario della Sicilia, (per la precisione della provincia di Enna) ma da anni viveva a Milano e soffriva di turbe psichiche: era un Senzatetto ed ora gli investigatori hanno messo in sicurezza la zona per controllare se vi siano altri resti passati inosservati che possano anche far capire quanto successo.
Rimane soprattutto da stabilire se lo scheletro ritrovato sia quello dell'uomo del documento .
La Polizia è andata a riprendere la scheda della trasmissione televisiva: 1,64 metri, occhi e capelli castani, presentava 2 segni particolari, cioè 2 cicatrici, una sulla guancia e una sul naso. Colpito da schizofrenia fin dalla giovane età, l'uomo non ha mai lavorato e spesso si spostava dal sud verso Milano (coi soldi dei genitori) dove frequentava l'Istituto Giovanni Ferrara per disagiati.
Le indagini non si rivelano facili in quanto il terreno è in condizioni davvero degradate, ricoperto di terriccio, muffa, strati su strati di polvere e rifiuti. A dirigere i lavori sullo scheletro sarebbe la Dottoressa Cristina Cattaneo, l'esperta in Anatomopatologia che si è già occupata di numerosi casi, tra cui quello di Yara Gambirasio.
Secondo alcune indiscrezioni, apparentemente non ci sarebbero evidenti segni di violenza: si suppone perciò una morte naturale e il rogo sarebbe dovuto al fuoco acceso dall'uomo per scaldarsi.
Il magazzino era in passato zona abituale di rifugio per i senzatetto per cui sembra strano che nessuno abbia mai ritrovato lo scheletro: sembra probabile che ci siano già stati avvistamenti, ma che nessuno abbia chiamato la polizia per evitare un qualsiasi coinvolgimento.