Era una ragazza pakistana di soli 25 anni che per destino era venuta in Italia con la famiglia, e precisamente in provincia di Brescia, dove aveva conosciuto un modo di vivere diverso dal suo, la povera Sana Cheema. Era bella, portava i capelli lunghi, e nessuna ombra di velo a nasconderli.

Era cresciuta in Italia

In Italia aveva frequentato le scuole superiori, a Verolanuova, vissuto fianco a fianco con ragazzi diversi come cultura e abitudini, e di uno di loro si era innamorata. Aveva poi trovato lavoro in una autoscuola, e di tanto in tanto tornava nel suo paese di origine.

Usava come tutti i giovani i Social per interagire con gli amici, e su Instagram seguiva Monica Bellucci, Chiara Ferragni e Cose da Ragazzi. In una fotografia era apparsa con un biglietto che aveva vinto giocando a bingo dell'importo di 264 euro, e in un'altra, si mostrava sorridente, accompagnandola con la scritta: prima foto dell'anno. Sarà sotto quella foto che oggi, per renderle omaggio, la gente commossa lascerà un segno del proprio passaggio, un riposa in pace, oggi che Sana è stata uccisa dal padre e dal fratello, solo per la 'colpa' di essersi innamorata di un italiano, e di voler diventare sua moglie.

Il padre e il fratello avevano scelto la Germania

Suo padre e suo fratello si erano trasferiti in Germania per lavoro, anche se da tanto tempo lavoravano in Italia e qui avevano la cittadinanza.

Lei non li aveva seguiti, il suo lavoro ed il suo innamorato erano in Lombardia. La ragazza era felice, conduceva una vita simile a quella di tante giovani italiane, ed era soprattutto libera, rispetto a coloro che come lei vengono dai paesi orientali, e continuano anche nel luogo dove trasferiscono la loro residenza, a seguire le proprie tradizioni.

Nulla le aveva fatto pensare che la sua famiglia tramasse contro di lei una vendetta alla sua scelta, quella di costruirsi un futuro accanto ad un italiano.

Il gesto folle

Da due mesi si trovava nel distretto pakistano di Gujarat, e sarebbe rientrata da lì a breve. Si parla di un rifiuto da parte sua ad un matrimonio organizzato con un ragazzo del luogo dai suoi parenti.

Per questo il gesto folle che ha tarpato le ali a Sana Cheema: il padre ed il fratello l'hanno sgozzata. Sono stati poi arrestati in Pakistan, ma dovranno rispondere anche alla magistratura italiana, poiché la ragazza era diventata cittadina del nostro paese.

Il dolore verso la morte della ragazza è stato espresso anche da parte di esponenti politici. Matteo Salvini l'ha ricordata su Twitter, rimarcando l'impossibilità di integrazione con chi proviene da questi paesi, che non sono in grado di relazionarsi con la nostra cultura e sono artefici di gesti estremi, non tollerati dalle nostre leggi e dalla nostra cultura. Giorgia Meloni invece rimarca il fatto che non ci sia nulla da imparare da queste persone, per cui la figura femminile è quella di un essere inferiore all'uomo, e viene trattata come 'carne da macello'.

La consigliera regionale della Lombardia Viviana Beccalossi definisce questo omicidio un orrore da Medioevo. La morte di Sana ricorda quello di Hina Saleem, uccisa anch'ella sempre nella zona del bresciano, nel 2006, dai familiari, che poi l'avevano sepolta nel giardino di casa. A loro, vittime di una barbara cultura, va il cordoglio di tutti gli italiani.