Incidente mortale questa mattina all’Ilvadi Taranto. Un operaio dipendente di una ditta in appalto, la Ferplast è morto dopo essere stato investito dal cavo di una gru nell’area portuale. Nonostante l’immediato intervento dei sanitari sul posto, per lui non c’è stato nulla da fare.
Le dinamiche dell’incidente
L’operaio si chiamava Angelo Fuggiano, ventottenne di Taranto e padre di due bambini. Stava lavorando ad un cambio fune nel quarto sporgente dell’area impianti marittimi. La fune si sarebbe staccata dall’alloggiamento del carro ponte, colpendolo.
Grande sgomento in città e nella stessa azienda. Dal sequestro degli impianti del 26 luglio 2012, questa è l’ottava vittima sul lavoro, per non parlare di tutte quelle causate dall’inquinamento notoriamente provocato dalla fabbrica.
La nota ufficiale dell’azienda
L’azienda, nell’esprimere profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia della vittima, fa sapere in una nota che sono in corso tutte le indagini per poter risalire alle cause dell’evento.
Le dichiarazioni di Cgil Taranto
Appresa la notizia dell’incidente, la Cgil Taranto ha sospeso il convegno su “Sviluppo Sostenibile – L’impegno del mondo del lavoro”. Lo fa sapere in una nota il segretario della CGIL di Taranto, Paolo Peluso. «Con Cisl e Uil, alle 17.30 saremo sotto la Prefettura per un incontro con il rappresentante dello Stato.
Questa emergenza è nazionale e l’urgenza di un intervento l’avevamo già manifestata nel corso dello sciopero sui temi della sicurezza dello scorso 30 aprile in tutte le acciaierie dello stabilimento – fa sapere il sindacalista - I metalmeccanici, quelli diretti e quelli dell’indotto, non saranno lasciati soli.
Intendiamo sollecitare una mobilitazione ancora più forte che coinvolga anche tutti i livelli nazionali e che rimetta al centro della vertenza quegli operai».
La posizione della Fim Cisl
«La gestione commissariale è inadempiente anche sugli aspetti minimi e basilari della sicurezza del sito, che ricordiamo essere il maggior impianto siderurgico d’Europa». A dichiararlo in una nota è Marco Bentivogli della Fim Cisl. «ci sono casi di lavoratori che sono costretti a farsi cucire all’esterno le imbragature eludendo quindi anche l’omologazione delle stesse.
Come carenti sono i dispositivi per la sicurezza personale, per non parlare della manutenzione degli impianti ormai ai minimi. Da subito – conclude - proclameremo mobilitazione di tutto il gruppo: bisogna finirla col giocare con la pelle dei lavoratori è una vergogna per un paese civile».
Proclamato lo sciopero immediato
Le segreterie e le Rsu Fim Fiom Uilm Usb Taranto hanno proclamato lo sciopero immediato a partire dalle ore 11.00 odierne fino a tutto il primo turno di domani 18 maggio.
I sindacati – dicono in una nota congiunta - ritengono non più rinviabile una seria discussione sull’intero sistema degli appalti che vengono ancor più aggravate dallo stallo della trattativa Ilva in cui uno dei punti delle loro rivendicazioni è l’avvio di un vero e proprio codice degli appalti.