Il raduno “anti-gentrificazione” organizzato ieri sera (Venerdì 11 Maggio) in via del Guasto nella zona universitaria bolognese è finito con l’assalto di un musicista del teatro comunale. La musica del rave sarebbe stata così forte da coprire e, ovviamente disturbare il concerto. Erano duecento i rappresentanti che avrebbero occupato la via adiacente il Comunale fino a immettersi in piazza Verdi, organizzando un rave party al risparmio con bottiglie, tavoli, casse e altoparlanti, il tutto impedendo il passaggio agli “esterni”. Il motivo di questo ritrovo, promosso dai collettivi contro il neonato “Guasto Village” è la repulsione verso i tentativi di riqualificazione della zona universitaria.

Via del guasto ne è risultata così occupata da un rave abusivo; questo è lo scenario per chi avrebbe camminato in quella zona, tra via Zamboni e Belle Arti.

L'assalto

Il dirigente del Comunale avrebbe tentato di porre fine al baccano che impediva la recita, ma invano; a seguire un orchestrale chiese di abbassare la musica o, eventualmente di smettere. Sputi sull’abito: questa è stata la risposta ricevuta, ma lo spettacolo teatrale (“I Capuleti e i Montecchi del Bellini) sarebbe comunque continuato fino alla conclusione senza interruzioni anche se con sottofondo un acre odore di fumogeni e vernice nelle zone limitrofe alla platea e al palcoscenico.In seguito i festanti esposero il classico striscione di protesta con il riadattamento del testo che così si è presentato: “No Digos, no polizia”.

In aggiunta i muri del Comunale furono imbrattati, le finestre cosparse di spray e si sparsero volantini contro l’assessore Lepore e le forze dell’ordine. Molte le lamentele arrivate dai residenti. L'ennesima notte in bianco per piazza Verdi e, in generale per la zona universitaria.

L'ira di Merola

"Sono le 3.49 del 13 maggio, in piazza Verdi suonano i tamburi da due ore e non si è visto un poliziotto o un vigile nonostante le nostre richieste di aiuto.

E' una cosa insostenibile e indecente" ribadisce il leader del comitato di via Petroni Giuseppe Sisti. Diffusi i video girati durante la nottata. Merola risponde: “mai più il sequestro della città. I sedicenti collettivi di piazza Verdi hanno mostrato quello che sono e quello che fanno presa in ostaggio di una parte della città, imbrattamento dei muri, anche con scritte contro le Forze dell'ordine, l'assessore Lepore e il sottoscritto”. “Caos indicibile”, queste le parole del primo cittadino sulla sua newsletter.