Un dramma nel dramma. Una storia con esito tragico che accomuna molti italiani a cui la vita dopo enormi sacrifici è stata sconvolta, se non distrutta, da un giorno all'altro. A Castelsantangelo sul Nera, in provincia di Macerata, Massimo Dell'Orso, 56 anni, aveva realizzato il suo sogno: nella sua proprietà gestiva tre Bed&Breakfast all'insegna del turismo sostenibile in uno scenario naturale mozzafiato. Il Terremoto che due anni fa ha colpito il centro Italia e le Marche, li ha gravemente danneggiati e resi inagibili. Con la moglie era stato costretto ad abbandonare le sue montagne, arrangiandosi a vivere da sfollato sulla costa, ad Alba Adriatica, in provincia di Teramo, in attesa del 'miracolo': aspettava che qualcosa si muovesse, che arrivassero i contributi per tornare all'amato borgo e rimettere in piedi l'attività con cui promuoveva il territorio.

Non ha retto al dolore: ieri si è ucciso lanciandosi dal terzo piano dell'appartamento ad Alba in cui era in affitto. Sconvolte le due comunità di Alba e Castelsantangelo.

Precipitato nella 'notte della polvere'

"Il mondo aveva ancora bisogno di te, io avevo ancora bisogno di te", ha scritto in un post su Facebook la moglie Stefania Servili, annunciando che domani 3 maggio alle ore 15 al cimitero di Castelsantangelo verrà dato l'ultimo saluto al suo "adorato Massimo". Appassionato di animali, l'uomo gestiva il centro faunistico del suo comune e con la moglie, fotografa naturalista, aveva curato la guida sulla flora del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, “Il Giardino della Sibilla”. Poi tutto è crollato.

Dopo il terremoto del 2016, i suoi tre B&B oltre alla casa, erano stati lesionati, ed anche lui era stato 'interiormente 'lesionato'. Da sfollato, aveva cercato di elaborare il lutto scrivendo un libro intitolato "La notte della polvere" i cui proventi sono stati destinati proprio al Parco Nazionale dei Monti Sibillini per contribuire alla ricostruzione del centro faunistico.

Nel libro raccontava lo stato di un territorio ferito dal sisma e la tenacia di una popolazione che non voleva essere sradicata. Fino a Pasqua, era stato in albergo ad Alba Adriatica. Poi, dopo aver rinunciato alla soluzione abitativa d'emergenza e quindi al contributo per autonoma sistemazione, aveva preso con Stefania una casa in affitto in attesa di andare in roulotte a Visso.

Ma il suo 'lutto' ha saturato lo spazio della speranza e ha prevalso il male di vivere. E' vero che aveva preoccupazioni legate alla condizione fisica, problemi a ginocchia e schiena ma, come confermato dalla moglie, la vita da terromotato ha pesato moltissimo. E ieri si è tolto la vita.

Attesa infinita

Con la moglie Stefania, Massimo Dell'Orso aspettava che arrivassero permessi e contributi per poter realizzare le nuove strutture ricettive delocalizzate. Dovevano essere realizzate in località Gualdo di Castelsantangelo sul Nera. Ma i tempi infiniti di una burocrazia impassibile e le modalità della gestione post sisma, lo hanno fatto precipitare in uno sconforto insanabile. Mauro Falcucci, sindaco di Castelsantangelo, conferma che nel paese con poco più di 200 abitanti, c'era la speranza che le nuove strutture potessero essere realizzate presto.

E invece i tempi sono molto lunghi. Nel borgo, uno dei comuni più colpiti dal sisma del centro Italia con una scossa di magnitudo 6,5, ognuno è fermo al maledetto giorno del terremoto, ed ora tutti sono sotto shock. "Ognuno ha reagito in modo diverso", ha detto il primo cittadino. Ma nessuno immaginava un simile gesto da parte di un uomo che tanto aveva fatto per valorizzare la sua terra.