La Guardia di Finanza di Marcianise ha arrestato undici persone appartenenti al clan camorristico Belforte che imponevano l’installazione delle loro slot machine in diversi esercizi commerciali della zona. I negozianti, inizialmente intimoriti, hanno poi collaborato con gli inquirenti permettendo lo smantellamento di una rete di truffatori che gestiva il mercato dei video poker di tutta la zona. Le slot machine sono state sequestrate per verificare eventuali modifiche al software e quantificare l’ammontare complessivo dei guadagni del clan mafioso.
Il racket delle New Slot a Maddaloni
Le indagini della Guardia di Finanza sono iniziate quasi due anni fa grazie a delle segnalazioni anonime su alcune ditte individuali di Caserta, risultate poi intestate a dei prestanome e di fatto gestite da pluripregiudicati appartenenti al clan Belforte. La famiglia è da tempo nota alle forze dell’ordine ed in passato è stata sottoposta a misure di sicurezza personali e patrimoniali a causa delle macchinette 'mangiasoldi' installate nei bar. Grazie alla collaborazione del personale dipendente delle ditte installatrici e di fronte all’evidenza dei fatti dei gestori degli esercizi commerciali, le indagini sono giunte al termine con quattro persone finite in carcere e sette agli arresti domiciliari.
I commercianti vittime di estorsioni hanno contribuito allo smembramento dell’organizzazione mafiosa che ha imposto l’installazione delle New Slot nei locali al posto degli apparecchi già presenti.
GdF in collaborazione con la Direzione Distrettuale antimafia di Napoli
L’operazione della Guardia di Finanza è stata resa possibile grazie alla collaborazione della Direzione Distrettuale antimafia di Napoli e a tutti i reparti del Comando Provinciale di Caserta; il Giudice per le Indagini Preliminari del capoluogo campano ha disposto gli arresti nella giornata di lunedì 7 maggio 2018. Le indagini sono state condotte con intercettazioni ambientali, pedinamenti e appostamenti prolungati presso i negozi dove erano installate le New Slot e proseguiranno con l’analisi delle 130 slot machine sequestrate (probabilmente truccate), in modo da verificare gli effettivi guadagni complessivi del clan. I casi di estorsione accertati sono più di venti, come si può leggere sul sito ufficiale della Guardia di Finanza che riporta per intero la notizia, con tanto di video di tutta l’operazione.