La Guardia di Finanza, capitanata dal comandante Angela Crisci, è intervenuta nell'ambito di un'operazione anti-contraffazione presso il centro commerciale "Le Serre", più precisamente all'interno dell'Ipercoop che si trova in regione Bagnoli ad Albenga (Savona).

I dettagli del sequestro

Controllando diversi scaffali del reparto abbigliamento, i militari hanno rinvenuto decine di capi recanti famosi marchi, Adidas e Nike, risultati contraffatti. L'attenzione delle fiamme gialle si è soffermata, in particolare, su magliette e felpe. Dopo una minuziosa verifica, gli abiti in questione sono stati posti sotto sequestro: si tratta, indubbiamente, di prodotti molto ricercati tra i giovani e gli sportivi.

La verifica dei capi incriminati

Dai primi rilievi degli uomini della Finanza, è emerso come questi capi avessero marchi molto simili a quelli originali, tali da trarre in inganno i consumatori. Questi articoli, in versione originale, sono presenti in molti store e particolarmente diffusi, poiché si tratta di abiti considerati "alla moda".

Dopo le verifiche di rito, i militari hanno provveduto a porre sotto sequestro le magliette e le felpe con i marchi ritenuti contraffatti. Il valore dei capi d'abbigliamento finiti nel mirino delle "fiamme gialle" sarebbe di circa 800 euro. Al momento, ci sarebbe già una persona denunciata con l'accusa di vendita di merce contraffatta.

La presenza della Finanza è stata notata da clienti e negozianti

La presenza dei militari nel centro commerciale ligure non è passata di certo inosservata ai clienti ed ai negozianti all'interno della galleria. La notizia del sequestro, infatti, in poco tempo è stata appresa dai presenti. Le fiamme gialle hanno portato via, oltre ai capi d'abbigliamento incriminati, anche la documentazione contabile, al fine di risalire al distributore e di verificare eventuali responsabilità dirette.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Savona, proseguono per chiarire eventuali responsabilità, a partire dalla catena di distribuzione, fino a giungere a chi ha messo in vendita la merce sugli scaffali del centro commerciale.

Solo al termine dell'inchiesta e dei riscontri sulla documentazione contabile posta sotto sequestro si potrà capire se c'è, o meno, la complicità del punto vendita, o se anch'esso è rimasto vittima del distributore. Non si esclude che le fiamme gialle siano intervenute su segnalazione di qualche cliente che, una volta acquistata la merce e portata a casa, si sia accorto della sua non autenticità.