Un invalido ha raccontato di essere stato vittima un episodio di discriminazione durante un viaggio in autostrada. L'uomo ha preferito non svelare il suo nome per questioni di privacy ed ha spiegato che, mentre percorreva l'autostrada A22 del Brennero, ha deciso di fermarsi in un autogrill accessibile ai disabili. Mario (nome di fantasia) si è recato senza problemi alla toilette, restando però di stucco alla vista della porta chiusa. L'invalido ha chiesto immediatamente spiegazioni al personale dell'area di servizio. I dipendenti hanno precisato che il bagno è aperto solo quando ci sono gli operatori delle pulizie, che sono in possesso delle chiavi.
Suo malgrado Mario è stato costretto a non poter avvalersi dell'unica toilette priva di barriere architettoniche collezionando l'ennesima discriminazione della sua vita.
Risarcimento di 600 euro
La storia di Mario testimonia che non è semplice la vita dei disabili in Italia ma anche che non bisogna mai rassegnarsi alle ingiustizie. L'invalido, dopo quell'esperienza, ha deciso di contattare il servizio legale antidiscriminazione della Sidima (Società italiana disability manager) e, alla fine, ha incassato un risarcimento di 600 euro. Inoltre all'uomo è stato promesso che le chiavi del bagno, dell'autogrill sull'autostrada del Brennero, siano affidate al personale del bar. Il disabile è stato assistito da un avvocato di Venezia che, inizialmente, aveva inviato diverse raccomandate all'azienda senza ottenere risposta.
Autogrill ha accettato la conciliazione
Successivamente l'avvocato veneziano ha presentato un ricorso al Tribunale per violazione della legge n.67 del 2006, che ha introdotto nell'ordinamento italiano il "principio di parità di trattamento e delle pari opportunità nei confronti delle persone con disabilità". Il ricorso ha sortito gli effetti sperati con Autogrill che ha accettato una conciliazione extragiudiziale.
Il presidente della Sidima, Rodolfo Dalla Mora, ha affermato che spesso le aziende preferiscono la conciliazione ed, in particolar modo, quando i loro errori sono manifesti. Il compromesso extragiudiziale permette di evitare onerosi e lunghi processi.
Gli invalidi si trovano frequentemente dinanzi a inefficienze e problematiche dovute alle barriere architettoniche.
La maggior parte si rassegna con la convinzione che non riuscirà mai a far valere i propri diritti. Dalla Mora, invece, ricorda che anche un minimo disservizio rappresenta una discriminazione e che ogni disabile può agevolmente ottenere giustizia. Il presidente della Sidima ha anche sottolineato che la maggioranza degli invalidi discriminati rinuncia ad intentare qualsiasi tipo di azione perché teme le spese legali. Secondo Dalla Mora si tratta di un "un falso mito" perché non di rado i risarcimenti comprendono anche le spese legali.