Finirà con una condanna all'ergastolo il caso giudiziario legato alla morte della 30enne Iana Kasian, ucraina uccisa in modo orribile in un lussuoso appartamento di West Hollywood, nel 2016. Sul banco degli imputati, il suo compagno, Blake Leibel, fumettista horror che stava guadagnando notevole fama nel settore a livello nazionale.

L'omicidio è stato condotto con una tale efferatezza da non avere precedenti. La donna, che nulla avrebbe mai sospettato sulla natura violenta del suo uomo, aveva partorito poche settimane prima. I giudici hanno emesso un verdetto di condanna al carcere a vita per il 37enne, che alla lettura della sentenza non avrebbe mostrato alcuna emozione.

Omicidio Iana Kasian: la dinamica

La dinamica omicidiaria ha sorpreso anche gli inquirenti, chiamati a compiere i rilievi in quell'appartamento trasformato in teatro degli orrori, nel maggio 2016. Leibel avrebbe sottoposto la sua fidanzata a una serie di orrende torture, culminate con il decesso della 30enne. Non una goccia di sangue sarebbe rimasta nel corpo senza vita della Kasian, ritrovata cadavere sul letto, coperta con un lenzuolo con accanto la bambina data alla luce pochi giorni prima, figlia dello stesso assassino.

Gli agenti di polizia, intervenuti sulla scena del crimine, stando agli atti processuali avrebbero trovato la donna in condizioni disumane. Il lato destro del volto scuoiato, un orecchio tagliato e gettato nei rifiuti, morsi localizzati in varie parti del corpo (alcuni dei quali talmente profondi da esporre le ossa), mutilazioni e il cuoio capelluto interamente strappato.

Uno strazio di indicibile orrore, che il 37enne avrebbe compiuto mentre la compagna era ancora in vita, certamente agonizzante.

Chi è il killer Blake Leibel

Blake Leibel, ormai noto alle cronache internazionali come uno spietato carnefice, è un fumettista horror di grande talento. Origini canadesi, rampollo di una famiglia agiata forte di proventi dalle imprese nel settore dell'edilizia, si è sempre professato innocente davanti alle contestazioni mosse a suo carico.

A motivare la condanna all'ergastolo (per il reato di omicidio con l'aggravante della crudeltà) la lentezza delle fasi in cui avrebbe procurato le gravissime lesioni a Iana Kasian. Si sarebbe trattato di uno scempio condotto in un lasso temporale tale da procurare alla vittima il massimo dolore. Scamperà alla pena capitale perché l'accusa non ha chiesto la condanna a morte.

Il delitto nei disegni di Leibel

Secondo quanto emerso a processo, Leibel avrebbe pianificato l'omicidio nei minimi dettagli. Premeditazione che sarebbe evidente, nero su bianco, in uno dei suoi fumetti del 2010, intitolato Syndrome. Quella narrazione per immagini, letta con il senno di poi, avrebbe fatto sussultare la Corte chiamata ad esprimersi sulla vicenda. Un racconto in cui, oltre a numerose analogie con la dinamica dell'omicidio Kasian, a spiccare è il disegno di una mano insanguinata, corredata da una sinistra didascalia: 'Alla fine, diventiamo tutti mostri'.