L'uso dei cellulari, nella fattispecie degli smartphone, in classe è stato sempre oggetto di polemiche e discussioni. Infatti, per alcuni questi mezzi elettronici rappresentano un ottimo strumento per l'apprendimento del bambino, tenendo conto del fatto che, ad esempio, Wikipedia ha le stesse funzionalità di una tradizionale enciclopedia, con l'unica differenza che si ottimizzano i tempi di ricerca. Inoltre, secondo il parere di alcune insegnanti - prendendo in considerazione il progetto avviato dall'ex ministro dell'istruzione Valeria Fedeli, nella nostra realtà italiana - gli smartphone possono maggiormente coinvolgere gli studenti, raggiungendo il desiderio di renderli realmente partecipi alla lezione.

Quindi, secondo queste posizioni, il cellulare in classe sì, a patto però che il suo utilizzo risponda a precisi e accurati criteri di apprendimento.

Coloro che non sono favorevoli, invece, mettono in evidenza che l'uso del cellulare potrebbe 'sminuire', per così dire, la loro presenza, nonché il loro fondamentale ruolo nel processo didattico. Oltre a ciò, non si può controllare l'attività che ogni singolo alunno conduce con il proprio cellulare, data l'elevata e reale possibilità di interferenza o ipnosi che i social network in particolare, suscitano negli allievi.

Una svolta, per ciò che concerne l'uso degli smartphone a fini didattici e non, è stata avviata in Francia, dove l'assemblea nazionale si è pronunciata, in prima lettura, per un 'divieto effettivo' dei cellulari, a partire dal prossimo anno scolastico, nelle scuole medie e superiori.

La promessa di Macron

Tale decisione affonda le radici nella campagna elettorale che ha portato Macron sul podio e, proprio l'attuale presidente francese, nella sua strategia programmatica, aveva fatto siffatto annuncio presentandolo quale positivo segnale per la società intera, giudicato da altri quale provvedimento tanto inutile quanto ipocrita.

Se la votazione avrà, alla fine esito positivo, ad essere vietati, a partire dal prossimo settembre, saranno non solo gli smartphone, ma tutti gli strumenti elettronici (computer e tablet). Dall'opposizione arrivano ulteriori critiche, dal momento che ci si era già pronunciati circa il divieto di smartphone in classe, tanto che, almeno da un punto di vista teorico, già adesso i telefoni dovrebbero restare spenti negli zaini. Tuttavia, ogni istituito ha la facoltà di applicare tale restrizione in misura maggiore o minore.