Non si può escludere che la cannabis light possa essere pericolosa. Ad affermarlo, con fermezza, è il Consiglio Superiore di Sanità (Css), in un parere richiesto dal ministero della Salute sul tema. Secondo il CSS, anche una bassa concentrazione di Thc (principio attivo presente nella marijuana) può avere effetti gravi su alcuni soggetti (adolescenti, donne in allattamento, anziani o persone affette da particolari patologie). Ora sarà il Ministero a decidere se vietare la vendita dei cosiddetti "spinelli leggeri", che grazie ai numerosi canapa shop aperti negli ultimi mesi, sono protagonisti di un boom senza precedenti.

La richiesta del parere

Il Ministro della salute, Giulia Grillo, ha precisato che il suo omologo precedente, Beatrice Lorenzin, lo scorso 19 febbraio ha richiesto un parere interno al Css relativamente all'eventuale pericolosità dei prodotti costituiti o contenenti infiorescenze di canapa. In data 10 aprile, Il Consiglio superiore di sanità si è espresso e il Ministro ha deciso di investire della questione l'Avvocatura generale dello Stato al fine di ricevere un parere anche sulla base di altri elementi (che saranno raccolti da amministrazioni competenti)

Ora, in una nota, la ministra Grillo, ha fatto sapere che, non appena avrà ricevuto tutte le indicazioni del caso, assumerà d'accordo con gli altri ministri, le decisioni necessarie.

Le raccomandazioni del Css

Il Css, che come ricordiamo è un organo di consulenza tecnico scientifica, ha raccomandato che, nell'interesse della salute individuale e pubblica, vengano attivate, in applicazione del "principio di precauzione" una serie di misure atte a vietare la libera vendita dei prodotti costituiti o contenenti infiorescenze di canapa.

Questi prodotti - conosciuti più semplicemente come cannabis light - attualmente, nel nostro Paese, sono venduti nei Canapa Shop e, almeno in teoria, non sarebbero destinati al consumo.

Considerando però che chi acquista questi prodotti difficilmente lo fa per collezionismo, il Css, ha voluto precisare che non è da escludere la loro pericolosità in quanto bisogna tenere ben presenti che sugli effetti di tali sostanze su alcuni soggetti si sappia ancora troppo poco.

Non va dimenticato, infatti, che per le loro caratteristiche farmacocinetiche e chimico-fisiche, sia il Thc che gli altri principi attivi presenti se inalati o assunti con delle infiorescenze di cannabis sativa possono penetrare e anche accumularsi in alcuni tessuti del nostro corpo e produrre, così, effetti psicotropi sia a breve che a lungo termine.

Il commento del direttore dell'Istituto Mario Negri di Milano

Il direttore dell'Istituto Mario Negri di Milano, il farmacologo Silvio Garattini, commentando il parere del Css ha affermato: "La quantità di principio attivo contenuta - che è compresa tra lo 0,2%, e lo 0,6% - non è sicuramente una dose omeopatica. Il Thc può causare gravi danni alla salute, soprattutto a quella dei più giovani (che hanno un cervello ancora in formazione).

Considerando che al momento non esistono studi e ricerche che illustrano, con certezza, gli effetti di questa concentrazione sarebbe un bene evitare la vendita indiscriminata di cannabis light.

Non bisogna poi dimenticare, ha concluso il farmacologo, che le droghe leggere, spesso, sono una 'porta' che favorisce il consumo di sostanze più pesanti.