XXXTentacion è deceduto lo scorso 18 Giugno in Florida, in seguito alle ferite riportate dopo essere stato colpito da alcuni proiettili, esplosi da distanza ravvicinata, mentre si trovava all'interno della sua autovettura, la notizia ha gettato nello sconforto milioni di supporter in tutto il mondo. Due giorni dopo la morte del giovane, circa un migliaio di persone si sono radunate a Los Angeles per ricordarlo e commemorarlo.

Disordine durante il corteo: la polizia ricorre a proiettili di gomma

La manifestazione però, stando a quanto documentato dai media locali e dai numerosi video presenti on line, è stata respinta dalle forze dell'ordine americane, che si sarebbero presentate in tenuta antisommossa, arrivando addirittura a ricorrere all'utilizzo di gas lacrimogeni e proiettili do gomma che sarebbero stati sparati sulla folla.

Il corteo era nato in maniera quasi spontanea: era stato infatti 'organizzato' da Adam22, manager di XXXTentacion, nonché conduttore di alcuni podcast e video-serie, sempre dedicati all'universo che gravita attorno alla musica Rap e alla cultura hip hop.

Il manager dell'artista scomparso non aveva fatto altro che invitare i supporter di XXXTentacion fuori dal suo negozio a Los Angeles, lo aveva fatto tramite un tweet, limitandosi a fornire indirizzo ed orario dell'incontro, accompagnando il messaggio con l'emblematica frase "Se avete amato X fatene parte".

Guerriglia urbana

In tanti, circa un migliaia per la precisione, hanno istantaneamente risposto all'appello, presentandosi puntuali alla location indicata.

Purtroppo però – non è ancora chiara l'esatta dinamica degli eventi – la situazione è degenerata quasi subito. Ciò che c'è di certo è che quello che doveva essere un corteo commemorativo, pacifico e celebrativo, si è trasformato in una vera e propria guerriglia urbana.

Tutto è degenerato con il lancio di sassi e pietre contro gli agenti di Polizia, che a questo punto, stando a quanto riportato dal 'Los Angeles Times' e dal sito di informazione 'Los Angeles ABC7', sarebbero stati autorizzati a controbattere utilizzando i gas lacrimogeni, nonché proiettili di gomma, per disperdere la folla.

Incredibilmente non risultano però feriti. Ancora più inusuale – soprattutto se teniamo conto dell'abituale fermezza delle forza dell'ordine americane – il fatto che nessuno sia stato tratto in arresto.

Nel frattempo le indagini delle forze dell'ordine per individuare i colpevoli dell'omicidio del rapper vanno avanti. Un uomo è stato tratto in arresto, e stando alle prime informazioni – diffuse dalla polizia e rilanciate dal legale della famiglia dell'artista – sembra che il movente sia da individuare in una semplice rapina. Tuttavia l'ipotesi non convince molti supporter dell'artista, che soltanto pochi giorni prima di morire aveva diffuso un video nel quale affermava a chiare lettere di essere in pericolo di vita.