Alice Signorini, 26 anni, è stata trovata senza vita, due giorni fa, 13 giugno, nella sua abitazione di Legnago, in provincia di Verona, dove si era trasferita da un mese da Bergantino, il paese in cui era nata e vissuta insieme ai suoi genitori. A dare l’allarme è stata la zia Donatella ed alcuni suoi amici con i quali si sentiva quotidianamente e che da alcuni giorni non riuscivano più a contattarla. Sono stati i vigili del fuoco a fare irruzione nel suo appartamento, dove hanno rinvenuto il suo cadavere.

L'infarto e le prove che l'hanno consumata

Una morte avvenuta per cause naturali: probabilmente la ragazza è stata colta da un infarto durante la notte, critiche le sue condizioni psico-fisiche dovute ad una lunga lotta contro l’anoressia, durata 6 anni, tanto da costringerla a sottoporsi ad un periodo di cure intense ma, soprattutto, a costituire il vero e proprio “colpo di grazia”, per la sua già fragile salute, è stata la concatenazione dei gravi eventi luttuosi subiti e affrontati coraggiosamente dal 2015, anno in cui si era spento suo padre, Paolo Signorini, all’età di 55 anni dopo una lunga malattia. Nonostante tutto, l'uomo, aveva mantenuto fino all’ultimo, la sua contagiosa simpatia, dote che l’aveva reso popolare nella comunità del suo paese, dove era conosciuto anche per la sua attività di attore.

La sua dipartita aveva già provato fortemente la povera Alice che, subito dopo, si era trovata ad affrontare una nuova, difficile prova: quella della malattia e della perdita di sua madre, falcidiata dal cancro, lo scorso dicembre, a soli 49 anni. La donna aveva lavorato per la Fabbri Group, attivo nella produzione delle giostre ed era pienamente inserita nella vita di paese tanto da candidarsi come consigliere alle amministrative.

Un dolore immenso, quello per la perdita dei genitori e per di più nel giro di pochi anni, che aveva portato la ragazza a tatuarsi anche la scritta “mamma” e “papà”, sulla pelle, a tutto questo si era aggiunto l’effetto devastante dell'anoressia che mette in forte crisi le condizioni del cuore, compromettendone funzionamento e struttura.

L'intervento degli zii

Gli zii avevano cercato in tutti i modi di aiutarla, di tirarla fuori dallo stato di solitudine in cui si trovava, chiedendole di andare a vivere con loro ma quello Alice portava sulle spalle, evidentemente era un peso troppo grosso che è arrivata a schiacciarla prima ancora di avere la possibilità di accettare qualunque richiesta di aiuto.

Numerosissimi i messaggi di cordoglio inviati da amici e conoscenti sul suo profilo di Facebook, ancora increduli e sconvolti dalla vicenda.