Tragedia sfiorata a San Quirico d'Orcia, borgo in provincia di Siena. Una bambina di tre anni è caduta nel pozzo cisterna dell'abitazione di famiglia. Ha rischiato di morire annegata. Prontamente la mamma si è gettata nella cavità per salvarla. L'intervento della madre che le teneva la testa fuori dall'acqua, forse non sarebbe stato risolutivo perché non riusciva a tirarla fuori dalle acque gelide del pozzo. Sarebbero potute annegare entrambe o morire in condizioni di ipotermia. Provvidenziale l'arrivo di un passante che ha salvato madre e bambina, regalando il lieto fine a una storia che richiama alla memoria la tragedia di Vermicino.

37 anni fa in simili circostanze alle porte di Roma perse la vita il piccolo Alfredino Rampi.

Pozzo nel giardino di casa

Per cause ancora in corso d'accertamento, ieri pomeriggio a San Quirico d'Orcia una bimba è scivolata in un pozzo profondo sette metri che era aperto perché era in corso il drenaggio dell'acqua con una pompa idraulica. La cisterna si trova nel giardino dell'abitazione familiare in via degli Orti nel centro storico del borgo. La madre si è immediatamente accorta dell'accaduto e si è buttata nella cavità per salvare la vita alla figlia. Riusciva a tenere la testa della piccola sollevata per non farla annegare, ma non aveva la forza né i mezzi per riuscire a risalire in superficie.

Le urla della donna hanno richiamato parenti e vicini che si sono mobilitati per salvarle.

Il racconto del soccorso, un gioco salvavita

Ma a fare la differenza in questa storia è stato l'intervento di un eroico vicino di casa. Si chiama Luca Noli e fa l'elettricista l'uomo che ha soccorso e salvato mamma e figlia. Il nonno della piccola ha chiesto il suo aiuto.

L'uomo non ha esitato a intervenire: ha recuperato dal suo camion una cinghia, quindi si è tolto le scarpe e si è calato nel pozzo buio dove la mamma con la figlia erano già da una ventina di minuti. La piccola terrorizzata se ne stava aggrappata al collo della mamma. Altri vicini hanno lanciato a Noli una fune per far risalire la bambina che però sconvolta non voleva lasciare la mamma.

La donna e l'elettricista hanno avuto la brillante idea di proporle di legarla come se si fosse trattato di un gioco. E così sono riusciti a rassicurarla e a convincerla a farsi trainare fino alla superficie dove il nonno l'ha accolta con altre persone intervenute. Quindi è stata nuovamente calata la fune ed estratta la mamma. All'arrivo dei vigili del fuoco, dunque, la bambina e la mamma erano già in salvo. I pompieri hanno riportato in superficie il coraggioso soccorritore. Noli ricorda d'essere stato in quel pozzo al buio nell'acqua gelida almeno una ventina di minuti, un tempo che gli è sembrato un'eternità, un'esperienza che non scorderà mai. La bambina soccorsa dai sanitari del 118 e dal Pegaso dell'elisoccorso, è stata ricoverata in ospedale per accertamenti.

A parte una lieve iportemia e lo shock, sta bene. Sull'accaduto indagano i carabinieri. La procura di Siena valuterà se ci sono state responsabilità o negligenze nell'episodio. I pozzi anche di recente sono stati cause di tragedie probabilmente evitabili. Per fortuna stavolta l'esito è stato differente.