Scatta l'allarme della polizia postale italiana su una nuova truffa che corre per mail. Negli ultimi giorni sono state davvero tante le segnalazioni arrivate nelle varie questure relativamente a mail in cui venivano chiesti pagamenti in Bitcoin.

Il ricatto è sempre lo stesso: "Paga se non vuoi che divulghiamo a parenti e amici i tuoi video intimi". Nella richiesta estorsiva si arriva a chiedere fino a 5 mila dollari, che vanno versati rigorosamente in bitcoin.

Si tratta di un vero e proprio ricatto a cui viene quasi spontaneamente di piegarsi se si vuole evitare di fare vedere a parenti e amici video personali hot.

Sono migliaia le mail che continuano ad arrivare a imprenditori, dirigenti e funzionari di aziende pubbliche, personaggi che rivestono cariche istituzionali, docenti universitari e così via.

Arriva una mail col ricatto

Da ciò che è stato possibile ricostruire in base alle denunce presentate nei vari uffici di Polizia Postale presenti sul territorio nazionale, ai malcapitati arriva una mail col ricatto da un mittente anonimo oppure del tutto inventato. L'oggetto è quello che fa più paura. Contiene il nostro indirizzo mail e la nostra password. A volte si tratta della password attuale, altre volte è una di quelle che abbiamo utilizzato in passato.

In questo messaggio viene preteso, appunto, il pagamento di una somma in bitcoin per evitare che vengano divulgati i nostri video intimi ai nostri contatti, ovviamente rubati "violando" l'account di posta elettronica o quello social.

I video, è specificato che sarebbero stati rubati o girati dal ricattatore che avrebbe preso il controllo operativo del nostro computer, del nostro smartphone o del nostro tablet, oltre che della web-cam.

Calma e sangue freddo

Cosa si può fare per difendersi da un ricatto del genere? "Ci vuole una bella dose di calma e sangue freddo", questo è il consiglio che la Polizia Postale dispensa, invitando tutti i malcapitati a segnalare immediatamente l'accaduto, denunciando l'inconveniente, e a non pagare mai e in nessun modo alcuna cifra.

Se si paga, come nelle estorsioni, il rischio concreto è quello di ottenere una vera e propria escalation di richieste ricattatorie. La Polizia chiarisce un altro aspetto importante: a parte la possibilità che i nostri ricattatori siano in possesso della nostra password, che potrebbe essere stata hackerata oppure comprata a buon mercato nel deep web, tutto il resto è falso.

Non esistono questi fantomatici video. "In pratica, non è possibile riuscire a installare virus tanto potenti da controllare pienamente il dispositivo, webcam inclusa, solo violando la mail di qualcuno", spiegano i tecnici della Polizia delle Comunicazioni.

Meglio prevenire che curare

Come sempre, anche in questo caso, meglio prevenire che curare. Quindi, è importante rispettare alcune norme di buon senso a fondamento di tutte le applicazioni tecnologiche e prestare determinate attenzioni. Quali? Dovete sempre mettere al sicuro i vostri account con password molto sicure ed efficaci. Dovere ricordarvi di cambiare spesso il codice di accesso.

Cercate di utilizzare password diverse per ciascun account e, se possibile, associate alla password un secondo codice per l'identificazione in due fattori.

Prestate attenzione a non lasciare mai incustoditi i vostri computer, tablet o smartphone: "Solo così si potrà evitare la possibilità che un cybercriminale si appropri delle nostre credenziali", affermano ancora gli uomini della Polizia, che concludono spiegando che "è importante mettere in atto sistemi di protezione verso il phishing informatico.

Quindi non bisogna cliccare su link o peggio scaricare gli allegati contenuti nella mail sospetta". Ultimo consiglio: aggiornate il sistema operativo dei vostri apparecchi e anche il programma antivirus.