Per la Procura il caso può definirsi già chiuso. L'inchiesta su don Paolo Glaentzer (71 anni) il parroco di San Rufignano a Sommaia (Calenzano) accusato di aver molestato sessualmente una bambina di 10 anni, starebbe per giungere alla conclusione. La piccola compirà gli anni il prossimo settembre. Il prete è stato interrogato prima dal procuratore Laura Canovai ed in seguito dal gip Francesco Pallini.
Le dichiarazioni del sacerdote sono state ritenute sufficienti e gli inquirenti hanno spiegato come il caso sia quasi prossimo alla chiusura. Forse non ci sarà bisogno nemmeno di sentire la bambina, la quale era stata trovata da alcuni vicini di casa, appartata insieme a don Paolo in un'auto.
Subito dopo, la piccina è corsa a casa dalla sua famiglia. Le dichiarazioni esaustive del sacerdote potrebbero convincere i magistrati a procedere subito col giudizio immediato, senza il bisogno dell'udienza preliminare. In questo caso, don Paolo potrebbe avere occasione di chiedere il patteggiamento o il rito abbreviato.
Donazioni per circa 7000 euro
Il parroco di San Rufignano, don Paolo Glaentzer si è difeso, in quanto pensava (a suo dire) che la bambina fosse più grande e che avesse almeno 14-15 anni. Una scusa che non regge dato che il prete conoscerebbe la famiglia della ragazzina da ben 10 anni. Il prelato ha inoltre detto di aver elargito nel corso del tempo donazioni di quasi 7000 euro al padre della sua piccola vittima.
Tali dichiarazioni fanno riflettere e di conseguenza innescano un ulteriore interrogativo: perché mai il sacerdote avrebbe versato tale somma?
A chiarire le idee è stato il gip, il quale ha spiegato come i genitori della bambina versino in condizioni economiche precarie e che tale denaro sarebbe stato 'generosamente' concesso da don Paolo per aiutarli.
Il prelato risulta essere al momento agli arresti domiciliari a Bagni di Lucca. Dato che 7000 euro sono una cifra importante, durante l'interrogatorio è stato chiesto al sacerdote se la piccola gli fosse stata in qualche modo 'offerta', ma l'anziano parroco ha negato decisamente questa terribile ipotesi.
Testimonianze incerte
C'è da chiarire comunque che diverse testimonianze raccolte dalle Forze dell'ordine siano al momento da accertare. Come ad esempio quella del presunto via vai intorno all'abitazione della bambina, la cui famiglia è composta da lei, madre, padre e tre fratelli. Per ora, tali dichiarazioni sono solamente voci di corridoio e dovranno essere analizzate con assoluta cautela.