Durante la messa per i migranti tenutasi al Vaticano, Papa Francesco ha rinnovato il suo invito a soccorrere ed accogliere i migranti, sottolineando la presenza di troppi "silenzi" che popolano il senso comune. Ad ascoltare le parole del Santo Padre c'erano fedeli di diverse nazionalità, alcuni volontari delle Ong e molti superstiti dei naufragi, tra i quali vi erano anche coloro che hanno vissuto il dramma della perdita di amici e famigliari durante il viaggio verso l'Europa.

Nel frattempo, nel corso di una conferenza organizzata presso l'associazione Stampa Estera a Roma, l'Unhcr (Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati) ha messo in guardia sull'urgenza e l'importanza dei soccorsi, sottolineando come, nel giro di un anno, ci sia stato un sensibile aumento delle morti in mare che, ad oggi, sono di circa una vittima ogni sette persone.

La Santa Messa di Papa Francesco

"Il Signore promette ristoro e liberazione a tutti gli oppressi del mondo, ma ha bisogno di noi per rendere efficace la sua promessa. Ha bisogno delle nostre mani per soccorrere. Soprattutto, il Signore ha bisogno del nostro cuore per manifestare l'amore misericordioso di Dio verso gli ultimi, i reietti, gli abbandonati, gli emarginati". Queste le parole pronunciate da Papa Francesco durante l'omelia, per ribadire la necessità di solidarietà nei confronti di chi scappa dalla propria terra.

L'esortazione del Santo Padre, rivolta a tutti, è quella di opporsi all'ipocrisia di chi predica amore per il prossimo ma, allo stesso tempo, "non vuole sporcarsi le mani". Questa tendenza, ha continuato Bergoglio, spesso si traduce nella costruzione di muri (reali o immaginari che siano), laddove invece andrebbero costruiti dei ponti.

"Di fronte alle sfide migratorie di oggi - ha evidenziato il Pontefice - l'unica risposta sensata è quella della solidarietà e della misericordia".

In conclusione della messa, il Santo Padre ha ringraziato i volontari che prestano soccorso nel Mar Mediterraneo e che salvano la vita a tante persone in difficoltà, scevri da qualsiasi forma di pregiudizio, perché trarre in salvo qualcuno viene prima delle sue origini e dei documenti.

Ai sopravvissuti, invece, Papa Francesco ha rivolto il suo messaggio di solidarietà e il suo incoraggiamento, poiché conosce e comprende bene le tragedie da cui scappano. Al contempo, a costoro ha chiesto anche di rispettare costantemente la cultura e le leggi dei Paesi che li accolgono, perché solo così si può favorire realmente l'integrazione, continuando ad essere testimoni di speranza in un mondo afflitto dalle inquietudini del presente.

Le dichiarazioni dell'Unhcr alla stampa

Oltre alle importanti parole del Papa, nella giornata di ieri è arrivato anche l'appello dell'Unhcr, allo scopo di sensibilizzare i Paesi europei circa il soccorso dei migranti. Durante una conferenza stampa indetta presso l'associazione Stampa Estera di Roma, è stato riportato un dato piuttosto allarmante, secondo cui i decessi durante le traversate in mare, dal 2017 ad oggi sarebbero passati da un morto ogni 38 persone, ad una perdita ogni 7 migranti.

Secondo la portavoce di Unhcr Italia, Carlotta Sami, c'è bisogno di maggiori unità di soccorso che operino nella zona Sar (Search and Rescue) e di una collaborazione efficiente e garantita da parte degli Stati che possono offrire un porto sicuro.

Per il rappresentante dell'Unhcr in Libia, Roberto Mignone, le Ong hanno da sempre giocato un ruolo fondamentale nel soccorso dei migranti, e la diminuzione dei volontari in queste aree ha causato un aumento dei naufragi e, inevitabilmente, delle vittime.

Inoltre, a destare preoccupazione è anche la situazione relativa ai centri di detenzione in Libia, destinati ad un crescente sovraffollamento e ad un peggioramento delle condizioni di vita. Nel Paese nordafricano, ad oggi, ci sono 53mila rifugiati e richiedenti asilo registrati dall'ente, dei quali 16mila solo negli ultimi due anni. Urge, quindi, approntare un sistema di accoglienza che accomuni le Ong e le politiche europee nell'attuare i ricollocamenti nel migliore dei modi.