Continuano i flussi migratori e le navi alla ricerca di un porto sicuro in cui sbarcare i migranti soccorsi. Nelle ultime ore, ad aggiungersi al lungo elenco, è stata la Vos Thalassa, un'imbarcazione italiana che lavora per la piattaforma petrolifera Total nel mar Mediterraneo. Già in passato aveva contribuito al salvataggio di 212 naufraghi, in seguito assegnati alla nave militare Diciotti e poi portati a Pozzallo. Stando a ciò che trapela dal Viminale, il ministro dell'Interno Matteo Salvini non intende, però, consentirne l'attracco.

Le operazioni di soccorso sono avvenute durante la notte

Secondo la ricostruzione dell'accaduto, la nave avrebbe ricevuto una segnalazione di criticità nei pressi della Libia e si sarebbe diretta nella zona Sar (Ricerca e Salvataggio) per trarre in salvo 66 migranti che si trovavano su un barcone in avaria. L'allarme avrebbe raggiunto anche la Guardia Costiera libica, che era pronta ad inviare sul posto alcune motovedette, ma la Vos Thalassa le avrebbe battute sul tempo. La nave è ora in attesa di ricevere informazioni utili dal governo italiano, ma pare che il Viminale non abbia intenzione di indicare alcun porto, sostenendo che la competenza spetterebbe alla Libia, in quanto le operazioni sono avvenute in acque libiche.

Sarebbe la prima volta in cui una nave battente bandiera italiana non ottiene il permesso d'attracco. Gli altri casi, infatti, avevano riguardato le navi delle Ong, come l'Aquarius e Open Arms (dirottate verso la Spagna), o altre imbarcazioni straniere, come il cargo danese Maersk e la più recente nave militare irlandese Samuel Beckett, che prima di poter attraccare avevano riscontrato delle iniziali avversità.

In tutte le altre circostanze, in cui per lo più si trattava della Marina italiana, non si erano mai verificate restrizioni. Inoltre, si segnala che la Libia non è ritenuta un Paese di porto sicuro dai trattati internazionali, in quando si pone il grave problema dei campi di detenzione e dei diritti umani spesso violati.

Al momento non si sa ancora se i ministri dell'Interno, Matteo Salvini, e delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, applicheranno delle misure straordinarie per respingere lo sbarco dei migranti o se acconsentiranno all'approdo in quanto si tratta di una nave nazionale.

Nei confronti di tutte le altre imbarcazioni, oltre alla ormai conclamata guerra contro le Organizzazioni Non Governative, i ministri avrebbero intenzione di ridiscutere di alcuni accordi europei (come il progetto Sophia) e apportare dei cambiamenti in modo che l'Italia possa essere meno vincolata. Tuttavia, per il momento sono solo intenzioni, che si vedrà in futuro se riusciranno ad ottenere un'effettiva attuazione.