Giunge quasi alla fine (anche se resta ancora tutto da vedere), la vicenda dei dodici ragazzi e del loro allenatore bloccati all'interno di una grotta in Thailandia. L'incubo è iniziato lo scorso 23 giugno, quando il gruppo di calciatori, a causa delle forti pioggie che hanno colpito la zona di Tham Luang nel nord del Paese, non ha più fatto ritorno a casa. Sono infatti rimasti intrappolati in una grotta, con l'acqua che cresceva giorno dopo giorno. L'allarme era stato lanciato da una delle mamme dei ragazzi, preoccupata perché il figlio tardava a rientrare dopo l'allenamento.

Quasi tutti salvi, entro sera la conclusione delle operazioni

Poche ore fa sono stati estratti il nono e il decimo ragazzo. Le operazioni sono ricominciate questa mattina alle ore 5:08 italiane (le 10:08 in Thailandia). Le complicate operazioni di salvataggio dei ragazzi sono seguite con fiato sospeso da tutto il mondo e portate avanti dai Navy Seal thailandesi insieme ad un team di specialisti brittanici, australiani e cinesi. L'operazione si presta a entrare negli annali come una delle più colossali e difficili operazioni di salvataggio mai effettuate. A complicarne la riuscita, sono infatti gli ambienti angusti della grotta e l'acqua che a causa del maltempo si infiltra nella stessa.

Il salvataggio dei 13 ragazzi è cominciato l'8 luglio, dopo una serie di eventi avversi che ne avevano ritardato l'inizio.

Come hanno fatto sapere le autorità, non è possibile effettuare più di quattro viaggi al giorno, poichè ci vuole il tempo necessario per ricaricare le bombole e controllare l'attrezzatura. Negli scorsi giorni, a causa della mancanza di ossigeno e del peggioramento delle condizioni meteo, uno dei soccorritori ha perso la vita.

Gli altri 8 ragazzi stanno bene

Stanno intanto tutti bene gli altri 8 ragazzi salvati negli scorsi giorni. Hanno anche cominciato a mangiare e questo è un segno positivo. Ad annunciarlo è stato il vicedirettore del Ministero della Sanità Pubblica, Jesada Chokdumrongsuk. "I bambini sono calciatori, quindi hanno un sistema immunitario forte", ha detto Jesada.

Tuttavia, secondo le autorità sanitarie, i ragazzi avranno comunque bisogno di almeno sette giorni di osservazione in ospedale e probabilmente di un sostegno psicologico.

Ciò che hanno vissuto all'interno della grotta di Tham Luang infatti, oltre ad essere stata un'esperienza forte dal punto di vista emotivo, li segnerà anche e soprattutto nell'ambito psicologico. Per loro, per l'allenatore, per i soccorritori e i genitori dei bambini, quest'esperienza rimarrà scolpita a vita nelle loro menti. Fortunatamente tutti i ragazzi, anche quelli ancora intrappolati stanno bene, così come anche il loro allenatore. A sera anche loro potrebbero essere fuori dall'incubo. Questo almeno rimane l'obiettivo dei soccorritori.