Oggi al Parco della Pace della città giapponese di Hiroshima, si è svolta la commemorazione dell’anniversario del lancio della bomba atomica da parte del bombardiere Usa “Enola Gay” che, alle 8.15 del 6 agosto di 73 anni fa, provocò una strage senza eguali nella storia con oltre centomila morti. Alla cerimonia, insieme al ministro nipponico Shinzo Abe, hanno partecipato i rappresentanti di 87 paesi del mondo.

Il Giappone era convinto che avrebbe vinto la guerra

Anche se nel mezzo della terribile seconda guerra mondiale e con il governo nipponico allo stremo delle forze, Hiroshima, importante centro navale e militare, era considerata una delle città del Giappone più sicure in cui vivere.

Essa aeva subito pochi bombardamenti ed il Supremo Consiglio di Guerra faceva circolare messaggi radio pieni di ottimismo e di e speranza, lasciando credere alla popolazione che la vittoria bellica nipponica fosse ormai certa.

Erano tre le città giapponesi scelte dagli statunitensi per il lancio dell’atomica: la città di Kokura, la città di Nagasaki, bombardata poi con il potente ordigno "Fat Man" il 9 agosto 1945 che causò altre 35 mila vittime e appunto la città di Hiroshima, colpita per prima solo per un fatto puramente meteorologico.

Il bombardiere strategico americano B-29 Enola Gay sgancia 'Little boy'

La mattina del 6 agosto del 1945 il cielo sopra Hiroshima era limpido e completamente libero da nubi, tant’è che i giapponesi videro chiaramente i tre bombardieri B29 che sorvolavano la città, tuttavia non se ne preoccuparono più di tanto, credendo fossero solamente in ricognizione.

Alle 8.15, il Boeing USA B-29 Superfortress "Enola Gay", decollato dalle isole Marianne settentrionali, colse di sorpresa Hiroshima sganciando“Little boy”, la prima bomba atomica utilizzata in tempo di guerra. L'ordigno bellico da diciottomila tonnellate di tritolo, rase al suolo immediatamente qualunque edificio nel raggio di 2 km dall’impatto.

In pochi secondi, a causa degli effetti radioattivi e termici, morirono ottantamila persone e quarantamila furono ferite. Nel corso degli anni successivi alla strage, gli effetti delle radiazioni non cessarono e causarono altre duecentocinquantamila vittime.

Oggi sia la città di Nagasaki che quella di Hiroshima sono state completamente ricostruite cancellando tutte le tracce dei bombardamenti; i livelli di radioattività sono rientrati nella norma così come è sceso il numero di morti causate dai tumori.