Possiamo definirlo un Gossip a scoppio ritardato. Oltre quarant'anni dalla confessione per fatti che risalgono a quasi 80 anni fa. A parlare nel 1976 era Romy Schneider, attrice tedesca (naturalizzata francese) celebre per aver interpretato sul grande schermo il ruolo della principessa Sissi in alcuni film di successo della seconda metà degli anni '50. Nel 1976, pertanto, in un'intervista concessa alla giornalista Alice Schwarzer, Romy ha sostenuto che sua madre, l'attrice Magda Schneider, sarebbe stata amante addirittura di Adolf Hitler. Questa dichiarazione è stata tenuta nascosta per oltre 40 anni dalla giornalista in questione, per ovvi motivi.

Adesso, in occasione del documentario 'Una serata con Romy' che andrà in onda il prossimo 16 settembre sull'emittente 'Arte', è stato deciso di rendere pubblico il contenuto dell'intervista del '76 che è stato anticipato da Bild.

Anticipato il contenuto della vecchia intervista

Magda Schneider era un'attrice tedesca molto popolare negli anni '30 e '40, ma il pubblico italiano la conosce soprattutto per aver interpretato negli anni '50 il ruolo della duchessa Ludovica di Baviera nei film dedicati alla principessa Sissi, dunque la madre della protagonista che era interpretata effettivamente dalla figlia. Secondo quanto raccontato da Romy Schneider nella vecchia intervista del 1976, sua madre sarebbe stata molto vicina al regime nazista ed era stata anche ospite della residenza estiva di Hitler a Berchtesgaden.

Romy sostiene con convinzione che la madre avesse avuto una relazione con il fuhrer e che fosse andata a letto con lui. Nel dialogo con la giornalista Alice Schwarzer, quest'ultima sottolinea che la relazione tra il capo del Terzo Reich e Magda Schneider è piuttosto improbabile, ma Romy si dice 'profondamente certa' della cosa.

C'è da dire che Romy Schneider ebbe un rapporto difficile con la madre e, nel contempo, numerosi problemi sia professionali che personali che la resero a tutti gli effetti una donna disperata e vulnerabile, ben diversa dalla radiosa principessa che l'aveva resa celebre in tutto il mondo.

Romy, una donna tormentata

Saranno tanti i traumi che influiranno sulla vita di Romy Schneider e la porteranno ad un tragico epilogo, ad iniziare dal 'peso' di essere ricordata essenzialmente come la principessa Sissi in pellicole che l'attrice avrebbe definito 'leggere'.

Il suo trasferimento a Parigi l'avrebbe portata a recitare ruoli di ben altro spessore con alcuni 'mostri sacri' della regia, come Luchino Visconti ed Orson Welles, ma anche alla sua tormentata relazione con Alain Delon. La rottura con il divo francese ed il fallimento dei successivi matrimoni la farà sprofondare nella depressione ed nell'alcolismo. Distrutta dall'alcol, dall'intervento chirurgico nel quale le verrà asportato un rene a causa di un cancro e, soprattutto, dal tragico incidente in cui morirà il figlio 14enne David, Romy fu trovata senza vita il 29 maggio del 1982 a casa del produttore Laurent Petin, a Parigi, con il quale era legata da oltre un anno. L'esame autoptico smonterà l'ipotesi iniziale di un suicidio, il decesso era avvenuto per un fatale arresto cardiaco.

Vittima di spionaggio

Non è la prima volta che la vita di Romy Schneider si intreccia con alcuni capitoli di storia molto importanti della Germania. Nel 2009 il quotidiano tedesco Bild, lo stesso che adesso ha pubblicato l'anticipazione della vecchia intervista in cui parla della presunta relazione tra la madre ed Hitler, fece uscire una notizia in cui indicava la possibilità che, dal 1976 fino alla sua morte, Romy fosse stata vittima di spionaggio da parte della Stasi, il servizio segreto della Germania dell'Est. Tutto questo perché la Schneider avrebbe sostenuto un comitato che si opponeva al regime comunista della DDR. In effetti, l'attrice che era nota per le sue iniziative benefiche, diede aiuto concreto ad un movimento d'opposizione dell'allora Germania Orientale.

Tornando a quanto sarà svelato il prossimo 16 settembre, Alice Schwarzer che nel 1976 raccolse le confessioni dell'artista, ha deciso di rendere pubblica l'intervista per far comprendere "la disperazione, la vulnerabilità e la sensibilità" di Romy in quel periodo della sua vita.