Lucio Iorillo, padre della ragazza 14enne che si suicidò a gennaio 2018, è adesso indagato per l'omicidio di Giuseppe Matarazzo, un pastore di 45 anni, trovato morto vicino alla sua abitazione a metà luglio. La Procura della Repubblica di Benevento ha inserito il nome del 59enne nell'inchiesta sull'uomo freddato da un duplice colpo di pistola. Il pastore di 45 anni era stato in prigione 11 anni e 6 mesi per scontare la pena comminata per gli abusi sulla figlia del signor Lucio Iorillo quando i due abitavano nello stesso quartiere. Il sospetto della Procura è quello che il 59enne abbia voluto fare giustizia da sé, specie dopo che il dipendente della Comunità Montana è stato arrestato (e poi subito scarcerato) successivamente al ritrovamento di alcune armi e proiettili in un casolare dai Carabinieri del Ris di Roma.
Benevento: pastore trovato morto nella sua abitazione
Giuseppe Matarazzo era stato trovato esanime presso la sua abitazione di Frasso Telesino, in provincia di Benevento. L'uomo era uscito dal carcere dopo aver scontato una pena inflittagli nel 2010 per l'abuso su due sorelle adolescenti, le figlie del signor Iorillo. Una delle due ragazzine si tolse poi la vita e, dopo il suicidio, la Procura iniziò ad indagare sulla strana morte, scoprendo poco tempo dopo gli abusi sessuali che le due ragazze da tempo subivano dall'uomo. La condanna per Matarazzo arrivò sempre nel 2010, ma l'uomo non fu accusato di istigazione al suicidio: per tale motivo la pena nei suoi riguardi fu decisamente contenuta ed inferiore alle richieste formulate dall'accusa.
Le indagini sull'omicidio del 45enne
Il provvedimento del Tribunale di Benevento non è stato gradito dal papà della ragazza suicida, il quale pretendeva maggiore considerazione e giustizia per la morte della propria cara. Detto ciò, aspettando di scoprire se in realtà Iorillo c'entri qualcosa con la morte di Matarazzo, l'intera comunità è sotto choc per l'omicidio del 45enne, pur se a conoscenza del suo precedente con la giustizia.
Alcuni dei concittadini del pastore sostengono infatti che l'uomo avesse già pagato per quanto commesso (nonostante la condanna fosse forse ingiusta) ed è per questo motivo che non doveva essere ammazzato. Sul caso sono arrivati anche diversi commenti social, con gli abitanti di Frasso Telesino che hanno voluto dire la loro sulla notizia della morte del pastore. Le indagini faranno il loro corso e, presto, così si spera, le dinamiche dell'omicidio del pastore potranno essere finalmente chiarite.