Già da molto tempo si parlava di questa giornata, i dirigenti leghisti erano pronti a ogni evenienza, anche a chiudere il partito. Il sottosegretario Giorgetti lo aveva detto: “Se ci condannano il 6 settembre chiudiamo”. E probabilmente così sarà. La sentenza tanto temuta alla fine è arrivata: è stato confermato il sequestro di 49 milioni di euro da parte del Tribunale de Riesame.

I giudici condannano la Lega, deve 49 milioni allo Stato

Il partito fondato da Umberto Bossi, dopo tanti anni dalla sua fondazione, si avvia forse verso la chiusura. Questo non vuol dire ovviamente che i leghisti smetteranno di fare Politica, ma che probabilmente saranno costretti a cambiare nome e statuto.

I giudici hanno confermato la condanna per truffa inflitta, in primo grado, a Umberto Bossi e all’ex tesoriere della Lega Belsito. A nulla è dunque servita l’arringa difensiva dei legali del Carroccio che ieri si sono recati in Tribunale per depositare e rappresentare le ragioni del partito. Nonostante ormai il nome Lega rappresenti un debito milionario, l’attuale leader del movimento, Matteo Salvini, ha dichiarato che non farà decidere ai magistrati il futuro della Lega. Per il ministro dell’Interno il nome Lega rimane, tanto che nei giorni passati il vicepremier ha registrato un nuovo logo (solo con il nome Lega e l’iconografia del famoso cavaliere) presso l’ufficio dei brevetti europeo.

I fondi che sono stati sequestrati finora ammontano a 3 milioni; attualmente nelle casse del partito ce ne sono 5, ma gli avvocati difensori ne difendono la provenienza lecita.

Proprio ieri i legali avevano provato a far capire che gli attuali fondi in cassa della Lega provengono da donazioni di militanti, eletti e dal 2x1000, quindi non solo leciti, ma anche costituzionalmente riconosciuti, in quanto consentirebbero di perseguire le finalità democratiche del partito. A quante pare, però, le deduzioni dei difensori non sono servite, Il Tribunale ha stabilito che sono tutti proventi illeciti e che dunque possono essere sequestrati.

La procura di Genova per disporre il sequestro stava proprio aspettando la sentenza del Riesame, ora che è arrivata dovrebbe essere solo questione di ore.

L’affondo del Partito Democratico

Con la sentenza sono arrivate anche le prime reazioni politiche, il PD ha subito portato il suo affondo: "Parla bene e razzola male - ha detto il capogruppo dei senatori Dem Andrea Marcucci - ora la Lega non ha più giustificazioni, restituisca 49 milioni di euro".