Potrebbe essere un giallo il ritrovamento del corpo senza vita di Francesco Gesuino Mercuriu, il pensionato di 77 anni di Mamoiada - piccolo paesino del centro Sardegna – che nella tarda mattinata di ieri, è stato trovato morto all’interno di un vascone colmo d’acqua, situato in un terreno di sua proprietà, nella zona di Loddasi, proprio all’uscita del paese in provincia di Nuoro. L’uomo – che da tempo mancava dalla sua abitazione - dove viveva con l’anziana moglie costretta a letto (che non si era accorta di niente) – probabilmente ha perso la vita per un malore o comunque una tragica fatalità.

Per avere la certezza – comunque – il sostituto procuratore di Nuoro, Ilaria Bradamente, ha disposto l’autopsia (affidata al medico legale Vindice Mingioni) - che con ogni probabilità riuscirà a chiarire le cause della morte del povero pensionato 77enne. Che spesso e volentieri si recava nel podere di Loddasi, dove passava il tempo lavorando la terra e dove aveva anche costruito una piccola casetta di legno. Sul luogo del tragico ritrovamento sono intervenuti i Vigili del Fuoco – allertati dai familiari – che hanno recuperato il corpo senza vita dell’uomo. Le indagini sono state affidate ai Carabinieri del Comando Provinciale di Nuoro, coordinati dal maggiore Gianluca Graziani. L’ipotesi più accreditata è che l’uomo abbia avuto un malore proprio mentre si sporgeva all’interno del vascone colmo d’acqua.

Da tempo infatti soffriva di pressione alta e questo gli aveva causato diversi scompensi. Le indagini sono ancora comunque in corso.

Una tragica fatalità?

Erano da poco passate le 14 e 30 di ieri, quando al centralino del comando provinciale dei Vigili del fuoco di Nuoro, arriva una telefonata che chiede l’intervento di una squadra in località “Loddasi”, esattamente al chilometro 180 della vecchia statale 389 di Mamoiada, in provincia di Nuoro.

Sul luogo del tragico ritrovamento intervengono anche i Carabinieri di Mamoiada e i colleghi di Nuoro. I militari immediatamente danno il via alle indagini, controllando l’interno della casupola di legno, ma anche l’interno della Fiat Cinquecento bianca (il pensionato aveva la passione per queste auto) che si trovava ancora all’esterno del cancello, rimasto aperto.

Proprio di fronte all’ingresso del podere. Il corpo dell’uomo – che è stato ritrovato nella tarda mattinata di ieri – era nel vascone delle acque di contenimento. E non si sa ancora con esattezza da quanto tempo fosse li. In un primo momento infatti si era pensato che il pensionato mancasse da casa da martedì sera. Anche se probabilmente non faceva rientro nella sua abitazione da giorni. La moglie Lucia – che non gode di ottima salute – non si era infatti accorta di niente. Per questo il lavoro degli investigatori dei Carabinieri non sarà così semplice.

Il ritrovamento e la tragica scoperta

L’assenza dell’uomo non è passata inosservata a tutti e sono stati infatti altri familiari a far scattare le ricerche.

Dopo aver cercato di contattarlo telefonicamente (il telefono squillava a vuoto), hanno pensato di andare a cercarlo. E quando sono arrivati al podere in località “Loddassi” e hanno visto la Fiat Cinquecento all’esterno del cancello, hanno subito pensato al peggio. “Abbiamo cercato di chiamarlo più volte al telefono cellulare – raccontano i parenti ai Carabinieri – ma non abbiamo mai ricevuto risposta. Per questo motivo – assicurano – abbiamo subito pensato di andare a cercarlo nel suo terreno in campagna”. L’uomo infatti – molto conosciuto in paese – amava trascorrere le giornate in campagna. E da poco aveva deciso di piantare nuovi ortaggi nel suo terreno dove – prima che la moglie si ammalasse – passava con lei anche intere giornate.