Un gruppo di scienziati dell'Imperial College di Londra ha redatto un rapporto dei Paesi dove la mortalità prima dei 70 anni è più diffusa, ovvero le nazioni dove l'aspettativa di vita è la più bassa al mondo. Gli Stati che sono stati presi in considerazione sono 180, gli studiosi hanno calcolato le morti per cancro, diabete, malattie cardiache ed altre patologie, da qui è stata ricavata la probabilità della popolazione di ciascun Paese di superare in media i 70 anni.
Il Regno Unito ha un rischio di mortalità più alto rispetto ad altri Paesi europei
Lo studio scientifico è stato pubblicato sulla rivista di settore Lancet ed è considerato uno tra i più dettagliati riguardo alle malattie non trasmissibili. Gli scienziati dell'Imperial College di Londra affermano che, al giorno d'oggi, al mondo è più facile morire per malattie non trasmissibili (come il cancro) rispetto a malattie infettive (come l'HIV o la Tubercolosi). Il nostro Paese, insieme a Portogallo, Spagna, Svizzera ed altri 18 paesi europei ha dimostrato di avere un punteggio molto basso riguardo al rischio di mortalità; a sorpresa, invece, il Regno Unito ha dimostrato di avere un tasso di mortalità del 13% più alto rispetto ad altri Paesi, a causa di malattie non trasmissibili.
Il professore a capo dello studio, Majid Ezzati, ha dichiarato che le malattie non trasmissibili sono la causa principale di morti premature: la commercializzazione sregolata di alcolici, la povertà e il tabacco sono nemici peggiori rispetto a virus e batteri. Diversi esperti hanno manifestato forti preoccupazioni, molte nazioni non rispettano gli obiettivi imposti dalle Nazioni Unite allo scopo di ridurre le morti premature.
Ogni anno sono circa 41 milioni le persone che muoiono per queste patologie, 17 dei quali sono in età giovanile. Anche l'Onu qualche anno fa ha chiesto di intervenire per ridurre il numero delle morti premature, ma appena 35 Paesi si stanno impegnano per cercare di diminuire il numero di decessi entro il 2030.
I Paesi impegnati su questo fronte
Tra le nazioni che si stanno impegnando su questo fronte ci sono la Nuova Zelanda, la Danimarca, la Corea del Sud e la Norvegia. Tra le nazioni che, invece, potrebbero non raggiungere l'obiettivo ci sono il Regno Unito, la Francia, l'Australia, la Germania, la Cina e l'India. Secondo il prof. Ezzati, con una modesta accelerazione delle tendenze si possono ottenere buoni risultati. Lo scienziato, inoltre, asserisce che per migliorare la media bisognerebbe permettere alle persone di accedere alle cure d'alta qualità praticando costi meno proibitivi.