L’uragano Florence è ormai approdato sulle coste del North Carolina, nella zona orientale degli Stati Uniti. Sebbene sia stato declassato a categoria 1, la sua energia si sta esprimendo attraverso piogge molto forti e venti di tempesta in grado di soffiare ad oltre 150 km/h. L’occhio del ciclone si sta muovendo molto lentamente verso ovest, quindi tali condizioni estreme rimarranno stazionarie a lungo: si stima almeno sino a tutta la notte successiva o la prossima mattina. Migliaia di persone sono senza elettricità e alcune centrali nucleari si trovano sulla sua traiettoria.

La situazione

Oltre trecentomila abitazioni sono rimaste senza corrente elettrica e il loro numero è destinato a salire nelle prossime ore. Inoltre sono stati cancellati circa 1300 voli negli aeroporti degli stati della East Coast. Diffuse alluvioni stanno interessando il territorio della North e South Carolina, sia dovute alle intense precipitazioni che all'invasione dell'acqua dell'oceano nell'entroterra, gonfiata e spinta dai venti del ciclone Florence. Intanto lo stato della Georgia si è unito alle "due Caroline" e alla Virginia nel dichiarare lo stato di emergenza.

Centrali nucleari a rischio

Ci sono 16 centrali nucleari nei territori che dovrebbero sostenere i maggiori danni da Florence. I reattori saranno spenti due ore prima dell'arrivo dell'uragano.

La centrale nucleare di Brunswick, situata a sud di Wilmington, vicino alla foce del fiume Cape Fear, è stata identificata nel 2014 da Huffpost e Weather.com come una delle strutture nucleari più a rischio per l'innalzamento del livello del mare e le conseguenti inondazioni. I due reattori della centrale di Brunswick hanno lo stesso design di quelli di Fukushima in Giappone che esplosero e diffusero radiazioni a seguito del terremoto e dello tsunami del 2011.

La denominazione di un uragano

Prima del 1950, ad ogni nuovo uragano veniva assegnato semplicemente un numero, oppure venivano chiamati, in modo non ufficiale, con il nome di qualche ricorrenza avvenuta nel periodo del passaggio della tempesta (ad esempio l'uragano del Labor Day del 1935). Dal 1953 invece ad ogni uragano viene assegnato un nome di persona, inizialmente soltanto femminili, seguendo l'ordine alfabetico.

Dal 1979 vige la regola dell'alternanza di genere per cui ad ogni nome femminile ne segue uno maschile utilizzando la lettera successiva. I nomi già scelti negli anni precedenti vengono eliminati dalla lista, rendendo così univoca la denominazione. Ad esempio dopo Florence si sono formati Gordon, Helene, Isaac e Joyce.