Il venerdì nero dei treni è ormai alle spalle. I disagi sulla linea dell' Alta Velocità Roma-Firenze sono stati riassorbiti nel corso della giornata di ieri, e a partire da ora è il momento delle polemiche, delle scuse di Trenitalia e delle minacce di class action da parte di passeggeri per ottenere il rimborso del biglietto, dopo un viaggio da dimenticare. Ma cosa è successo nella giornata di venerdì?

Venerdì, poco prima delle 16, un guasto alla linea elettrica di alimentazione sulla linea Alta Velocità Roma-Firenze, aveva bloccato un treno (Frecciarossa 9540 Napoli-Torino) e provocato ritardi fino a 240 minuti, con un "effetto-domino" su tutta la rete ferroviaria nazionale.

La situazione però, nel corso del pomeriggio non è migliorata, anzi è peggiorata di ora in ora, fino al completo ripristino solo ieri sera. A bordo del treno, partito da Roma e diretto al Nord, che si è fermato a Settebagni, alle porte di Roma, c'era pure il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. Subito il commento del governatore, ad una domanda di un passeggero: mi pare che ci sia una certa improvvisazione nel tentare di risolvere la situazione.

Le scuse di Trenitalia e Rfi

Fs, Trenitalia e Rfi non si sono fatti attendere e hanno posto le loro scuse ai viaggiatori coinvolti, attivandosi fin dall' inizio per assistere i viaggiatori e per risolvere le anormalità che, anche a causa del traffico ferroviario molto intenso, hanno determinato notevoli disagi.

Trenitalia, consapevole del caos, ha annunciato il rimborso integrale del biglietto e un bonus dello stesso valore per chi si trovava sul Frecciarossa Roma-Firenze rimasto fermo venerdì, aggiungendo anche il rimborso per tutti gli altri viaggiatori degli altri treni ad alta velocità arrivati a destinazione con più di 180 minuti di ritardo, una misura anche questa non prevista dal regolamento, visto che è previsto un rimborso pari al 25% del prezzo per ritardi sopra i 60 minuti e il 50% per quelli sopra i 120.

Non sono mancati attimi di irritazione: su Facebook e sugli altri social molti utenti hanno sfogato la loro perplessità, mentre il Codacons, l'associazione dei consumatori, si è detta pronta a fare una class action contro le società ferroviarie per i disagi agli utenti. Settembre però è anche il mese degli scioperi, con Trenitalia che la fa da padrona.

I danni morali

"Un'emergenza che è stata senza dubbio gestita male, come dimostrano le denunce dei viaggiatori sul fronte della mancanza di informazioni", ribadisce il presidente Carlo Rienzi, che continua dicendo che "i gestori ferroviari devono risarcire tutti i passeggeri coinvolti nel caos, non solo con il rimborso integrale, ma anche con un indennizzo per i ritardi e i danni morali subiti. Se le due aziende (Trenitalia e Rfi) non accoglieranno le nostre richieste, il Codacons si farà portavoce di una class action nazionale.

Nel frattempo, ieri nuovi disagi sul nodo di Torino. Un inconveniente alla linea elettrica di alimentazione dei treni alla stazione di Torino Porta Nuova ha provocato, alle 6 di mattina, un rallentamento del traffico - si legge nella nota di Rfi. Otto treni ad alta velocità hanno accumulato ritardi fino a 70 minuti, mentre per i treni regionali si sono registrati disagi con cancellazioni, ritardi e limitazioni di percorso.