Era in nero ma aveva accettato quel lavoro sperando in un'assunzione. Si stava affrettando a bordo di uno scooter per recapitare alla svelta due panini e un fritto in un'abitazione per conto di un pub del centro di Pisa per cui era in prova.

Invece si è schiantato contro un palo della luce. Ora sulla tragica fine del giovane Maurizio Cammillini, 29 anni, indaga l'ispettorato del lavoro trattandosi di un caso di 'morte bianca', un incidente sul lavoro: se avesse tardato le consegne avrebbe percepito tre euro in meno, come era accaduto la sera prima.

Pony express, incidente mortale sul lavoro

Maurizio Cammillini era al suo secondo giorno di lavoro come pony express, fattorino addetto alle consegne per conto di un pub. L'incidente è avvenuto lo scorso martedì sera in via Pietrasantina a Pisa. Alle 19, il ragazzo era a bordo dello scooter fornito dal locale in centro per cui era in prova, e doveva consegnare cibo a domicilio.

Preso dall'ansia di svolgere il lavoro con puntualità con la speranza l'indomani di essere assunto, per sbrigarsi purtroppo è finito contro un palo della luce e la sua giovane vita è stata stroncata. Trasportato all'ospedale più vicino, è morto poco dopo per le gravi ferite riportate.

'Diritti in comune', gruppo misto in consiglio comunale a Pisa, ha denunciato la tipologia di lavoro particolarmente precario e penalizzato.

La logica che presiede a questa attività è che le consegne vadano effettuate nel minor tempo possibile perché in teoria più consegni e più 'guadagni' neutralizzando il rischio sempre presente d'essere sostituito da qualcuno più bravo e veloce. In questo modo si scatena una guerra tra poveri e ognuno è solo con il proprio scooter e in competizione con tutti gli altri colleghi di consegne.

Morto sul lavoro per pochi euro, l'indagine

A raccontare una situazione di stress e sfruttamento sul lavoro, è stata la sorella della vittima Stefania Pellegrini. Al quotidiano Il Tirreno ha riferito che Maurizio la sera prima aveva ricevuto una paga di 17 anziché di 20 euro perché aveva tardato qualche consegna e che quindi: "Correva per meritarsi 3 euro in più".

L'episodio l'aveva affranto e messo sotto pressione perché era il primo lavoro che riusciva ad ottenere dopo anni difficili e tormentati di inoperosità forzata. Poi finalmente uno spiraglio nel deserto occupazionale: riuscire a piazzarsi sul mercato del lavoro nel tentativo di approdare a una vita normale, riuscire a pagarsi le bollette anziché dover ricorrere alla Caritas, o alla solidarietà degli amici essendo orfano di entrambi i genitori.

Ora gli ispettori territoriali dell'area Pisa-Livorno hanno avviato un'indagine. Dai primi accertamenti dell'Inail risulta che il ragazzo fosse in nero. Il datore di lavoro rischia una sanzione da 1500 a novemila euro. Gli ispettori stanno anche accertando quale fosse la copertura assicurativa del locale e dello scooter, se Maurizio avesse trovato il lavoro rivolgendosi direttamente al pub o tramite un sito.

Sul tragico episodio sono intervenuti anche i sindacati di base. Cammillini non lavorava per un grande gruppo di consegne, ma questo nulla leva alla gravità dell'accaduto.

Pony express, lavoratori invisibili

Il tragico evento riaccende i riflettori sui lavoratori in nero, invisibili agli occhi delle istituzioni. A svolgere un'attività sottopagata, precaria, sono sempre più spesso non solo studenti, ma madri di famiglia e persone adulte per cercare di sopravvivere, spesso in sella a mezzi non idonei, vecchi, con gomme lisce, costretti ai tempi contingentati per non essere penalizzati sui miseri pagamenti a cottimo.

Per Giovanni Regali, segretario del Club Trasporti di Lucca, questo non è un lavoro ma una forma di sfruttamento che risponde alla logica dell'economia della promessa che spinge questi lavoratori ad accettare ogni tipo di sopruso per sbarcare il lunario.