Una forte scossa di Terremoto di magnitudo 4.8 della scala Richter ha colpito, alle 2,34, la Sicilia orientale. In particolare, secondo l'INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), l'evento avrebbe avuto il suo esatto epicentro ad appena 2 chilometri dal centro di Santa Maria di Licodia, in provincia di Catania, un borgo dove risiedono all'incirca 7 mila abitanti. Poco più lontano, solo a 7 chilometri dall'epicentro del sisma, ha tremato violentemente la città di Paternò, che conta oltre 48 mila residenti. Tuttavia la scossa è stata notevolmente avvertita in una vasta area della Sicilia Nord-Orientale, da Caltagirone, nell'interno, fino a Siracusa, sulla costa, anche se il massimo risentimento sismico si è avuto fra Randazzo, Adrano, Acireale e Catania.

Tutta la popolazione residente sul versante meridionale dell'Etna è stata svegliata nel cuore della notte.

Danni nei luoghi dell'epicentro del terremoto, in particolare a Santa Maria di Licodia

Secondo le prime stime fornite dalla Sala INGV-Roma, il terremoto avrebbe avuto un ipocentro davvero molto superficiale, a soli 9 chilometri di profondità. Proprio per questo le onde sismiche si sono scagliate in superficie con molta più energia e perciò avvertite distintamente dalla popolazione in prossimità dell'epicentro. Ed è lo stesso motivo per cui si sono anche verificati dei danni relativamente importanti, visto che l'energia rilasciata si è concentrata, in modo particolare, in prossimità dell'epicentro.

Ad ogni modo il terremoto è stato avvertito, più o meno distintamente, in tutta l'isola, anche in città lontane come Trapani e Palermo.

Alcuni danni sono stati registrati presso i luoghi più vicini all'epicentro del terremoto. In particolare a Santa Maria di Licodia, dove sono crollati cornicioni nella chiesa principale, a Palazzo Ardizzone, ex sede del municipio, e in alcune vecchie cantine rurali, senza provocare danni strutturali, secondo i primi rilievi.

Ad Adrano e Biancavilla, i paesi maggiormente interessati, riportano una situazione simile.

Sono stati registrati alcuni feriti non gravi nelle zone prossime all'epicentro del terremoto

Sono tantissime le persone che hanno preferito trascorrere il resto della notte in auto dopo la forte scossa di terremoto. Si registrano anche alcuni feriti, per fortuna lievi (si tratta perlopiù di contusioni) portati all'ospedale di Biancavilla: una quarantina in totale, fra chi è rimasto ferito e chi, invece, ha avuto attacchi di panino.

La scossa è arrivata meno di una settimana più tardi rispetto a quella di magnitudo 4.2 che aveva interessato le coste di Palmi, provocando, anche in quel caso, scene di panico fra la popolazione. Questo a ricordare che suddette zone sono estremamente vulnerabili sotto l'aspetto del rischio sismico.