Una nuova truffa è stata segnalata delle associazioni di consumatori ed è subito stata battezzata “la truffa del catalogo”. Secondo quanto riferito dalle vittime, infatti, dopo aver accettato la consegna a domicilio di un catalogo di prodotti vari, si scopre di aver firmato, in realtà, un impegno ad acquisti per 3.000 euro l’anno per 3 anni. Un totale, quindi, di 9.000 euro di merce scelta, ovviamente, dal catalogo.

Le prime denunce su questo nuovo tipo di truffa sono state raccolte dalla Federconsumatori di Brescia che ha raccolto attraverso il proprio call center numerose testimonianze di cittadini truffati.

Come funziona la truffa del catalogo

La nuova “truffa del catalogo” segnalata dalla Cgil di Brescia, cui fa capo la Federconsumatori, si basa in realtà su un meccanismo ampiamente sfruttato dai truffatori che è quello di raccogliere firme su contratti capestro approfittando della buona fede e dell’ingenuità dei malcapitati i quali si ritrovano intestati acquisti a loro insaputa. La nuova variante della truffa del catalogo prevede una prima telefonata da parte di un call center che chiede se un si accetta di ricevere a domicilio, senza obbligo di acquisto, un catalogo di accessori per la casa. Una volta accettato, si presenta alla porta un incaricato della consegna che, dopo aver illustrato il contenuto del catalogo (mobili, elettrodomestici, computer ed altro), chiede ai malcapitati una firma per testimoniare l’avvenuta consegna del catalogo.

Ed è proprio qui che si consuma la truffa in quanto, quello che si firma non è una semplice ricevuta, ma un vero e proprio contratto di acquisto con il quale ci si impegna ad ordinare dal catalogo 3.000 euro di merce l’anno, iva esclusa, per tre anni.

La realtà truffaldina si manifesta dopo poche settimane quando un secondo incaricato suona alla porta e con modi assai meno affabili del primo reclama il primo ordine da 3.000 euro.

Di fronte alle rimostranze delle vittime, fino ad allora inconsapevoli, l’incaricato passa a toni intimidatori, facendo notare che si è firmato un contratto che, se non rispettato, si dovrà passare alle vie legali.

A questo punto, molti si spaventano di una possibile controversia legale, soprattutto persone più deboli o anziani, e preferiscono ordinare merce che in realtà non gli serve pur di risolvere il problema.

I consigli per difendersi dalla truffa del catalogo

Nel denunciare i tentativi di truffa segnalati a Brescia, ma molto probabilmente comuni in altre parti d’Italia, la Federconsumatori consiglia di non firmare mai alcunché e, se pure si dovesse incappare in un simile errore, esiste sempre la possibilità di avvalersi del diritto di recesso, inviando una raccomandata entro 14 giorni dalla firma. Stessa possibilità è consentita nel caso si sia arrivati alla fase dell’ordine, essendo sempre possibile rimandare indietro la merce entro 14 giorni dalla consegna ottenendo la restituzione di quanto pagato.