Qualche giorno fa, la vista del leoncino di Piazza San Marco, simbolo di Venezia, imbrattato di vernice rossa, aveva fatto indignare ed arrabbiare l'Italia intera. Subito, si era pensato a qualche turista irrispettoso che, magari sotto i fumi dell'alcol, aveva deciso di lasciare il segno del suo passaggio in Laguna. La realtà emersa nelle scorse ore, però, è ben diversa: i vandali autori dello sfregio sarebbero 4 giovani italiani, studenti universitari (due dei quali addirittura iscritti alle Belle Arti). Uno di loro, una ragazza di vent'anni, nelle scorse ore, si è infatti presentata dai carabinieri per denunciarsi e raccontare quello che è accaduto.

La confessione

Domenica 30 settembre, alle 15.30, a meno di 48 ore dall'attacco al leoncino di San Marco, una studentessa si è presentata in una caserma dei carabinieri e ha confessato di conoscere l'autore - o meglio gli autori - dell'atto vandalico. La ragazza ha così spiegato che venerdì sera, dopo aver trascorso una serata tra amici a campo Margherita, si è spostata con tre di loro (2 ragazzi ed una ragazza) in piazza San Marco. Qui, i suoi amici - tutti studenti universitari, due addirittura iscritti all’Accademia delle belle arti - armati di vernice rossa, hanno dato sfogo alla loro creatività.

Tutti e tre sono stati già rintracciati e denunciati a piede libero. Nessuno di loro è residente in città: sono tutti e quattro studenti fuori sede provenienti da Trento, Brescia e Perugia.

Nelle prossime ore, verranno ascoltati per chiarire meglio responsabilità e dinamiche. Con ogni probabilità, avrebbero danneggiato anche il selciato ed alcuni gradini del ponte del Carmine, tratteggiando, sempre con la medesima vernice rossa, il disegno di un bimbo con in mano 2 palloncini (accompagnato da una scritta: "Mi state uccidendo").

Pene esemplari

Il Leone di San Marco è il principale simbolo della secolare storia della città. Per i veneziani, dunque, vederlo imbrattato di vernice rossa è stato un vero e colpo al cuore. In molti, dunque, hanno chiesto pene esemplari per i colpevoli. Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia, dal suo profilo Twitter ha tuonato: "I vandali sono stati presi, adesso sono sotto interrogatorio e sarà il magistrato a decidere.

La città non vuole vendetta, ma un giusto risarcimento, magari con lavori sociali pubblici". Poi,ha concluso ringraziando i carabinieri e la polizia locale di Venezia.

Anche il presidente del Veneto Luca Zaia è convinto che un atto del genere non possa essere sottovalutato e ha commentato: "Era particolarmente significativo assicurare questi quattro incivili alla giustizia.

Venezia è una città unica al mondo e merita quindi un rispetto di pari importanza". Poi, duro ha concluso: "I quattro dovrebbero essere esposti in al pubblico ludibrio, perché abbiano modo di vergognarsi. Non è detto che anche l'Accademia e l'Università non prendano, anche loro, provvedimenti".