Vittorio sgarbi prova a difendersi dopo aver ricevuto la notizia di essere indagato a Roma nell’inchiesta sulla presunta contraffazione di opere d’arte, autenticate come originali, di cui secondo la procura sarebbe stata responsabile la Fondazione Archivio De Dominicis, di cui il noto critico d’arte è presidente. Secondo Sgarbi si tratterebbe di una “indagine irresponsabile e criminale”; inoltre, dà degli ignoranti ai carabinieri che hanno condotto le indagini, se la prende con il sostituto procuratore Laura Condemi, titolare del fascicolo, che annuncia di voler denunciare per diffamazione e, per concludere, minaccia di avviare una interrogazione parlamentare sulla vicenda.
I particolari dell’inchiesta sulla Fondazione Archivio De Dominicis
Al momento risultano 23 le persone indagate e quattro quelle arrestate (due ai domiciliari, mentre per le altre due è stato disposto il divieto di esercizio della professione) nell’inchiesta sulla presunta autenticazione di opere d’arte false, ma fatte passare per vere, che coinvolge i vertici della prestigiosa Fondazione Archivio Gino De Dominicis. Tra di loro anche Vittorio Sgarbi. L’inchiesta è stata condotta dai carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale, coordinati dalla pm Laura Condemi. L’accusa mossa, con gradi diversi, nei confronti degli indagati è quella di “associazione a delinquere finalizzata alla ricettazione e commercializzazione di opere d’arte contraffatte”.
Agli arresti domiciliari sono finiti Marta Massaioli, vicepresidente della Fondazione, e un’altra persona indicata come il “presunto falsario”.
La difesa furiosa di Vittorio Sgarbi
A poche ore dalla diffusione della notizia, Vittorio Sgarbi si è difeso a suo modo, con un lungo e accorato post pubblicato sulla sua pagina Facebook.
Dopo aver definito senza mezzi termini “irresponsabile e criminale” l’indagine condotta dalla pm Condemi, il popolare volto della tv ha ‘sparato’ contro i carabinieri perché “mai il Nucleo di Tutela del Patrimonio Artistico era arrivato più in basso mettendo l'ignoranza al servizio della cecità e della mancanza di giudizio di un magistrato”.
Ma Sgarbi se la prende con tutta la procura capitolina, parla di “indagini farlocche”, di sequestro di “opere autentiche” di De Dominicis, e punta il dito contro un non meglio precisato “collezionista autonominatosi critico d’arte, da cui è partita questa scellerata indagine”. Pronta dunque un’interrogazione parlamentare finalizzata a richiedere l’accesso agli atti dell’indagine e in arrivo anche una denuncia per diffamazione nei confronti del pm Laura Condemi.