I corridoi completamente invasi dal fumo. L’energia elettrica sospesa in diversi reparti, circostanza che ha mandato i tilt i macchinari utilizzati dai pazienti. Non è stata una notte serena per i ricoverati nell’ospedale “Villa San Pietro” di Roma dove, verso le quattro, si è sviluppato un incendio, probabilmente a causa di un cortocircuito ad un generatore elettrico del blocco operatorio che si trova nei sotterranei della struttura. I vigili del fuoco sono prontamente intervenuti: verso le sette di mattina le fiamme sono state domate, ma nel frattempo l’intero edificio era stato invaso dal fumo, creando molti disagi.

Subito sono state trasferite in altri nosocomi le sei persone ospitate nel reparto di rianimazione; successivamente è stato predisposta l’evacuazione di tutti i 400 ospiti della struttura.

Al via le operazioni di trasferimento dei 400 pazienti dell’ospedale

Si è proceduto con ordine nelle operazioni di trasferimento dei malati in tutti gli altri ospedali della città: dopo i ricoverati in terapia intensiva e coloro che avevano appena subito un intervento chirurgico è toccato ai neonati e alle gestanti. Ma l’assenza di energia elettrica – la corrente ha continuato a funzionare solo nel blocco “Sala Parto” – ha imposto la scelta di ordinare lo sgombero di tutti i pazienti.

“Stiamo trasferendoli altrove – ha spiegato l’assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato – sono coinvolti tutti i nosocomi della Capitale, a cominciare da quelli più vicini: Gemelli, Sant'Andrea e San Filippo Neri”.

Alcuni malati troveranno accoglienza anche al Fatebenefratelli, mentre per i più piccoli sono stati messi a disposizione diversi posti letto al Bambino Gesù; infine tutti coloro che erano in condizione di essere dimessi sono potuti tornare a casa.

Le testimonianze dei presenti: scene di panico nell’ospedale invaso dal fumo

Alle operazioni di trasferimento stanno partecipando numerose ambulanze, tra cui anche quelle messe a disposizione dalla Questura di Roma.

Nel frattempo la Procura ha aperto un fascicolo contro ignoti per il reato di incendio. In effetti, ascoltando le testimonianze di chi era sul posto, sarebbero potute esserci conseguenze molto più gravi senza il pronto intervento dei soccorsi che ha permesso che non ci fossero feriti, né intossicati.

Elena, una paziente intervistata dal Messaggero, ha raccontato di come, non appena saputo del rogo, nonostante un’infermiera le avesse consigliato di rimanere in camera, si sia messa un asciugamano bagnato sulla bocca e sia scappata via: i corridoi erano invasi dal fumo, non si vedeva quasi nulla e le persone che incrociava erano tutte molto spaventate.

Anche una dipendente del bar dell’ospedale, arrivata sul posto di lavoro alle sei, ha raccontato al giornale delle nuvole di fumo nero che si levavano dalle finestre.

Scene di panico, a cui è seguita, nelle ore successive, l’apprensione dei parenti dei malati, in attesa di notizie sullo spostamento dei loro cari in altre strutture.