'Work', lavoro: questa l'ultima parola della sua vita. L'altra notte Andrea Masi, che di anni ne aveva appena 18, ha fatto un selfie per raccontare la realtà che per lui era motivo di soddisfazione. Nella foto, pubblicata alle 3 e 18, è con felpa, guanti da lavoro per proteggere le mani e ha una sigaretta in bocca, fumata in un momento di pausa. Purtroppo nella notte tra il 31 ottobre e il 1 novembre, mentre si accingeva a installare una fibra ottica con un collega, è morto a causa di un incidente sul lavoro: è precipitato da una piattaforma, nel parcheggio sotterraneo del centro commerciale di piazza Portello a Milano.

Incidente sul lavoro, la prima ricostruzione

Mentre ci sono indagini in corso, una prima ricostruzione dei fatti l'ha fornita la Questura di Milano. Andrea lavorava per conto dell'azienda Netwisp di Legnano, specializzata nell'installazione di impianti elettrici e fibra ottica, ed era regolarmente assunto. Era a bordo di una piattaforma elevatrice, il classico 'muletto', anche se non alla guida. Ai comandi c'era un suo collega.

L'incidente sarebbe accaduto mentre il mezzo era in movimento. In un attimo di disattenzione Andrea, che era di spalle rispetto al senso di marcia del mezzo e stava lavorando a un quadro elettrico fissato al soffitto per inserire la fibra ottica, ha sbattuto contro lo stipite superiore di una porta.

A quanto pare, neanche il collega si era accorto del pericolo e l'impatto con il suolo è stato micidiale.

Subito il ragazzo è stato soccorso dai colleghi e dai soccorritori, arrivati con ambulanza e auto medica, che non ha potuto fare altro che constatarne il decesso per i gravi traumi riportati. Il datore di lavoro è indagato per omicidio colposo dalla Procura: un atto dovuto in vista dell'autopsia.

L'indagine dovrà accertare responsabilità di eventuali omissioni in materia di sicurezza sul lavoro.

Andrea Masi, il ricordo affranto della sua insegnante

Andrea aveva compiuto 18 anni lo scorso 29 luglio. Era originario di Tradate e viveva a Cislago, nel varesotto. Fresco di diploma tecnico, aveva preferito andare subito a lavorare.

Oltre agli amici, a ricordare la sua serietà e il senso di responsabilità che lo contraddistinguevano è stata Donatella D'Alelio, sua ex insegnante che lo ha descritto come un ragazzo perbene, educato e soprattutto sincero.

In queste ore, sui social, sta girando un post in cui la docente ha tratteggiato un toccante ritratto del ragazzo. Di lui ha ricordato che era entrato in classe bambino per uscirne uomo. Il suo atteggiamento a scuola, inoltre, è sempre stato esemplare e ha sempre aiutato tutti. Quando andava bene ad un compito, come la volta in cui aveva preso nove a una verifica, stentava a crederci.

La docente lo ha ricordato anche a capo chino in classe, intento a fare gli esercizi, rimarcando la sua particolare sensibilità.

Ha ricorda di quando, durante l'intervallo, le chiedeva se volesse un caffè e di quella volta che, dopo aver saputo che le si era rotto un orologio, ricordo affettivo di suo padre, il ragazzo si era disponibile per ripararlo.

L'insegnante voleva convincerlo a continuare gli studi, ma lui ha preferito andare subito a lavorare, una scelta non scontata alla sua età. Nell'ultima emblematica foto, che è diventata d'addio, sembra un piccolo uomo con i segni della stanchezza in viso. Aveva solo 18 anni, tutta la vita davanti ed è morto a lavoro.