Un incubo che si ripeteva regolarmente ogni mattina da mesi. A Roma una ragazza di 16 anni ha dovuto subire a lungo le attenzioni moleste di un uomo sull’autobus che prendeva per andare a scuola. L’individuo si avvicinava alla vittima, dapprima cercava insistentemente di attaccare bottone e, dopo averle fatto qualche complimento, iniziava ad allungare le mani, arrivando alcune volte anche a palpeggiarla nelle parti intime. Un’umiliazione quotidiana a cui ha posto fine solamente la denuncia del padre della studentessa. Infatti subito dopo sono partite le indagini che hanno portato ad un arresto: in galera è finito, con l’accusa di violenza su minore, un 36enne di origini filippine, sposato e con due figli, che lavorava nella Capitale come badante al quartiere Parioli.

Attenzioni continue

Secondo i racconti della ragazza l’uomo aveva cominciato dallo scorso maggio a tormentarla, ogni volta che saliva sul bus 892. La studentessa sperava che con l’arrivo delle vacanze scolastiche il maniaco potesse desistere dai suoi propositi, non trovandola più sul mezzo; ma purtroppo a settembre, con l’inizio delle lezioni, la giovane ha ritrovato anche il suo molestatore.

A quel punto la 16enne, sempre più spaventata, ha raccontato tutto ai genitori, sottolineando come l’uomo fosse diventato sempre più ossessivo.

Perfino gli stratagemmi che la ragazza aveva adottato per evitarlo, come quello di salire e scendere immediatamente dopo dall’autobus per prenderne un altro, si erano rivelati del tutto inutili: puntualmente quell’individuo compariva al suo fianco ed iniziava a mettere in atto quelle attenzioni non richieste, sempre più morbose.

L’arresto dopo una serie di appostamenti

Finalmente, lo scorso venerdì 9 novembre, dopo una serie di appostamenti da parte delle forze dell’ordine, il 36enne è stato arrestato mentre si trovava a Roma, nella stazione Baldo degli Ubaldi della Metro A. Portato nel carcere di Regina Coeli, e poche ore dopo è stato ascoltato dagli inquirenti.

Nel corso dell’interrogatorio il molestatore, assistito dall’avvocato Simona Tranquilli, ha cercato di sminuire le accuse, confermando solo cinque tra i tanti episodi che gli erano stati stati contestati dal pm Silvia Santucci. L’uomo si è difeso dicendo di aver toccato solo il braccio ed il fondoschiena alla 16enne; invece, secondo i racconti della ragazza, più volte avrebbe approfittato della calca sui mezzi pubblici per carezzarla anche sugli organi genitali.

Tuttavia il giudice per le indagini preliminari Emanuela Attura ha disposto nei confronti dell’ex badante la custodia cautelare in carcere: l'uomo avrebbe agito comportandosi da predatore nei confronti della sua vittima, circostanza aggravata dalla giovane età della studentessa, che da qualche giorno ha ripreso ad usare l’autobus in tutta tranquillità.